SANITA’, FUGA MEDICI DAGLI OSPEDALI, RIPANI E MUGNAI: “SCENARIO DRAMMATICO

IL MINISTRO DELLA SALUTE INTERVENGA” Nota congiunta dei deputati Elisabetta Ripani e Stefano Mugnai.  “Non possiamo assistere in silenzio allo ‘svuotamento’ del Sistema sanitario nazionale, tema su cui siamo ripetutamente intervenuti e su cui abbiamo appena depositato un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Lo scenario, senza troppi giri di parole, è drammatico ed il punto di non ritorno è ormai prossimo”.

“Una delle principali cause che determinano la carenza di medici specialisti ospedalieri è rappresentata dai pensionamenti, 12.000 registrati nel triennio 2019-2021 e circa 10.000 previsti per il triennio 2022-2024, ma ciò che desta maggiore preoccupazione è il fenomeno della ‘fuga dagli ospedali’: sono infatti circa 9.000 i camici bianchi che hanno abbandonato le corsie per dimissioni volontarie dal 2019 al 2021 e le previsioni per il futuro stimano il trend in crescita esponenziale”. 
“I fattori scatenanti sono facilmente intuibili: il Ssn non è attrattivo al pari del sistema privato o dell’estero, dove sicuramente si riscontrano una maggiore valorizzazione professionale ed una degna soddisfazione economica, per non parlare dei carichi di lavoro in ospedale sempre più gravosi dallo scoppio della pandemia a cui diventa oggettivamente impossibile far fronte con una tale carenza di personale, a scapito del personale sanitario e della cura dei pazienti”. 
“Abbiamo pertanto interrogato il ministro Speranza per conoscere quali azioni il governo intenda mettere in campo per bloccare l’emorragia inarrestabile di medici ospedalieri, con specifiche richieste di chiarimento in tema di assunzioni e retribuzioni. Se non verrà posto rimedio alla carenza del personale assisteremo all’inevitabile svuotamento del Sistema sanitario nazionale che oggi è stremato, con una sanità che inevitabilmente sarà sempre meno pubblica e più governata da assicurazioni e fondi integrativi, minando l’equità nell’accesso alle cure per i pazienti. Non è un problema di nicchia che riguarda solo il personale sanitario, bensì un allarme che travolge indistintamente tutti i cittadini, su cui il Governo deve porre rimedio con somma urgenza e responsabilità”.

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