Nella Dipendenza della Casina delle Civette la mostra sulla Biodiversità a Roma

Un inedito viaggio per immagini alla scoperta dell’ambiente urbano Roma, 10 giugno 2022 – Ospitata nella Dipendenza della Casina delle Civette di Villa Torlonia dall’11 giugno al 25 settembre 2022, la mostra Biodiversità a Roma propone, attraverso 32 fotografie di Bruno Cignini, zoologo, scrittore e divulgatore scientifico e 11 acquarelli dell’illustratrice Eva Villa, un inedito racconto per immagini, unico nel suo genere, alla scoperta degli animali e degli ecosistemi che contraddistinguono la città (aree protette, ville storiche, aree archeologiche, fiumi e specchi d’acqua).

L’esposizione, curata da Gina Ingrassia, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, realizzata da Pandion ed. & Inmagina con il patrocinio della Lipu/BirdLife Italia. In considerazione della recente introduzione della “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi” negli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, l’argomento è di massima attualità e di notevole importanza per i visitatori. In particolare, saranno evidenziate le numerose specie animali presenti nei principali ambienti cittadini, fornendo indicazioni sulla loro distribuzione, le loro abitudini e il loro ruolo all’interno dell’ecosistema urbano, al fine di acquisire una maggiore consapevolezza per la tutela della biodiversità e, più in generale, dell’ambiente. Inoltre, saranno forniti consigli sui comportamenti corretti da tenere in caso di incontro con la fauna urbana e sul metodo per attirarla con nidi e mangiatoie.La mostra sarà corredata da una serie di attività didattiche, tra cui visite guidate, osservazione e birdwatching in villa, laboratori per bambini e per adulti realizzati in collaborazione con Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU Roma, Città del sole e Swarovski Optik Italia.

I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura.

Inaugurazione: 10 giugno alle 16.00 Apertura al pubblico: 11 giugno – 25 settembre 2022

Orario: martedì – domenica ore 9.00 – 19.00.

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biodiversità a Roma

Con questa mostra si vuol favorire la conoscenza e la riscoperta delle sorprendenti ricchezze naturalistiche che tutt’oggi offre la Capitale, la quale oltre ad essere conosciuta in tutto il mondo come una delle città più ricche di cultura, storia e monumenti, conserva anche un affascinante tesoro naturale costituito dalla presenza di tante specie animali e di numerosi biotopi e nicchie ecologiche che la rendono una tra le città italiane ed europee con i più alti valori di biodiversità.

La ricchissima biodiversità della capitale

Roma, a differenza di quanto potrebbe sembrare, ha un incredibile patrimonio ambientale. Un patrimonio di biodiversità di particolare rilievo, caratterizzato da numerose aree naturali protette, da bellissime ville storiche, da numerose aree agricole e da un esteso reticolo idrografico. Sono queste, infatti, le componenti primarie della rete ecologica della città, che la rendono unica nel panorama internazionale, sia per la vastità e la diversità degli habitat, sia per la ricchezza delle specie animali e vegetali presenti. Nel loro complesso tali aree coprono una superficie di 86.000 ettari, che rappresentano il 67% dell’intero territorio comunale, che ha una dimensione totale di 129.000 ettari. Anche il vasto centro storico cittadino, al cui interno sono presenti numerose aree archeologiche, rappresenta un ambiente peculiare per le tante specie animali che vi trovano siti adatti per le loro esigenze biologiche.

Tutto ciò, oltre alla collocazione geografica e alla presenza di diversi corridoi ecologici che permettono agli animali di spostarsi tra le aree extra-urbane e le parti più centrali della città, fa sì che Roma sia una delle città europee più ricche in termini di biodiversità.

Solo nell’area cittadina più centrale (quella compresa all’interno del Grande Raccordo Anulare: 36.000 ettari) le specie vegetali rilevate sono 1.300 (che rappresentano il 20% della flora italiana), gli insetti 5.200 (14% di tutte le specie presenti in Italia). Per i vertebrati si hanno evidenze per 22 specie di pesci di acqua dolce (cioè il 25% dell’ittiofauna delle acque interne italiane), 10 di anfibi (27% delle specie italiane), 16 di rettili (30% delle specie italiane), 140 di uccelli, di cui 80 nidificanti (che rappresentano il 32% delle specie nidificanti in Italia) e 33 di mammiferi (26% delle specie presenti in Italia).

Siamo in presenza, quindi, di un “mosaico ambientale” particolarmente ricco e diffuso, costituito da microambienti con caratteristiche variabili. E la ricchezza di microambienti e, quindi, di risorse disponibili, è uno dei presupposti fondamentali per la ricchezza faunistica di un determinato territorio, il che, in pratica, si traduce nella presenza di un relativamente alto numero di specie animali. Uno straordinario patrimonio naturale da conoscere e tutelare!

I diversi habitat che costituiscono l’ecosistema urbano e gli animali che vi vivono, al fine di accompagnare la visione della mostra, sono stati raggruppati, in maniera schematica e con le inevitabili forzature del caso, in tre grandi categorie: “In acqua e lungo le sponde”; “Nei parchi e nei campi”; “Tra le case e i ruderi”.

In acqua e lungo le sponde

All’interno della rete ecologica della città di Roma un ruolo preminente è rivestito da una delle sue componenti primarie: il reticolo idrografico. Sono, infatti, numerosi i fossi e i canali che, attraversando il territorio cittadino, confluiscono nei tre grandi corsi d’acqua che caratterizzano l’ecosistema urbano della città eterna: il Tevere, l’Aniene e l’Almone. Sono presenti anche numerosi specchi d’acqua e laghetti (anche nei parchi pubblici) che contribuiscono ad offrire a molti animali un ambiente adatto alle loro esigenze biologiche. Tra tutti i corsi d’acqua cittadini, di importanza primaria per la biodiversità cittadina è comunque il Tevere, il quale costituisce il più significativo corridoio ecologico della città, in quanto, senza soluzione di continuità, attraversa tutto il territorio urbano, da nord a sud, fino a raggiungere il mare ad Ostia, connettendo così gli altri principali corridoi ecologici (a nord: Veio-Insugherata-Pineto-Monte Mario; a est: valle dell’Aniene, a sud-est: Appia Antica; a sud: Litorale Romano-Castel Porziano-Decima Malafede).

In acqua e lungo le sponde delle diverse aree umide cittadine è possibile osservare un gran numero di animali. Tra gli uccelli (i più visibili) ricordiamo: aironi cenerini, cormorani, garzette, folaghe, gallinelle d’acqua, gabbiani, martin pescatori, usignoli di fiume e tanti altri, più o meno abbondanti. Ma anche rane, bisce d’acqua e tra le specie alloctone le invadenti nutrie, spesso scambiate per giganteschi ratti.

Nei parchi e nei campi

Roma, con i suoi parchi, le sue ville storiche e i suoi giardini, è una delle città europee con maggiore estensione di verde fruibile. Il suo territorio è infatti caratterizzato da ben 22 aree naturali protette (parchi, riserve e monumenti naturali) e 40 ville storiche situate sia nelle zone più centrali, sia nella fascia periferica.

Fanno da corona a questo immenso patrimonio verde oltre 52.000 ettari di aree coltivate, al cui interno sono in attività circa 2.000 aziende agricole, due delle quali gestite direttamente da Roma Capitale: Castel di Guido (2.000 ettari) e Tenuta del Cavaliere (380 ettari).

Questo ingente e diffuso “mosaico verde” rappresenta senza dubbio un’enorme risorsa ambientale per la città e permette a molte specie animali di trovare habitat adatti alla loro sopravvivenza.

Vi trovano rifugio, infatti, molte specie di uccelli, dai più comuni, come i merli e i cardellini, ai più rari come i picchi e i rapaci notturni, dalle rondini ai gruccioni, dai fagiani agli storni, dalle ghiandaie alle allodole. Ma anche molte specie di mammiferi, spesso meno visibili per le loro abitudini, quali volpi, ricci, scoiattoli e pipistrelli. Non mancano, infine, rospi, biacchi e soprattutto un gran numero di farfalle, le più facili da osservare.

Parchi, ville storiche e ambiti rurali, sono veri e propri “scrigni di biodiversità” da apprezzare, tutelare e valorizzare!

Tra le case e i ruderi

Il territorio di Roma è caratterizzato per una buona parte da aree edificate, sia di vecchio (centro storico), sia di più recente impianto. Nel vasto centro storico ricadono, infatti, molte chiese, basiliche, edifici medievali e rinascimentali, nonché diverse aree archeologiche e monumentali, quali il Foro Romano, il Colosseo e il Palatino, solo per citarne alcune tra le più conosciute ed importanti. Inoltre, gran parte del centro storico è circondato dalle Mura Aureliane, l’antica cinta muraria di Roma, tra le più lunghe (18 km) e meglio conservate al mondo.

Rondoni, taccole, gheppi e falchi pellegrini trovano nei campanili, nelle torri, nelle mura di cinta e nelle facciate delle chiese ottimi surrogati di rupi e scogliere. Gli edifici del centro storico sono dunque particolarmente ricercati dai selvatici non solo perché soddisfano il requisito dell’altezza, ma anche per l’abbondanza di fessure ed anfratti che permettono loro di allevare la prole all’interno di rifugi stabili e ben riparati. Storni, balestrucci e passere d’Italia colonizzano i buchi nei muri, i codirossi spazzacamino gli anfratti tra le tegole, mentre le civette utilizzano i vecchi solai accessibili dall’esterno. Ma vi sono anche lucertole muraiole, gechi e pipistrelli che popolano diffusamente i balconi e le terrazze.

È questo un’ambiente peculiare, che può apparire tra i meno accoglienti per quanto riguarda la fauna urbana, ma che invece, per le sue prerogative, ospita diverse specie animali che vi trovano occasioni di rifugio e siti adatti per riprodursi. È quindi importante continuare a garantirne “l’appetibilità”, sia durante gli interventi di manutenzione e restauro, sia prevedendo semplici accorgimenti strutturali a tutela della vita animale sui tetti e tra le case.     

Come aiutare un animale selvatico

Aiutare qualcuno è sempre molto difficile: bisogna mettersi nei suoi panni!

Compito arduo quando ci troviamo ad aiutare un animale selvatico che vive secondo regole diverse dalle nostre. Può accadere di interpretare male alcune situazioni e, anche se in buona fede, sbagliare.

L’esempio più comune a Roma, anche in pieno centro storico, riguarda i piccoli uccelli in fase di svezzamento che facilmente possono essere interpretati come caduti dal nido e bisognosi di aiuto. E’ importante sapere che la loro strategia di sopravvivenza prevede di far uscire i piccoli dal nido prima che sappiano volare o mangiare da soli, quando sono solamente in grado di camminare e saltellare. In questa fase il genitore andrà a turno da tutti i suoi piccoli, che nel frattempo si sono nascosti in terra, per portare da mangiare e insegnare loro a sopravvivere.

Le specie che vivono a Roma fortunatamente sono tante e ciascuna ha le proprie caratteristiche e strategie di sopravvivenza.

Per non sbagliare ecco i consigli della Lipu.

Cosa fare se si trova un animale selvatico in difficoltà

Chiamare un esperto, quindi un centro recupero, per assicurarsi che l’animale abbia davvero bisogno di aiuto.

Se l’animale è ferito o in difficoltà, sistemarlo in una scatola di cartone con dei fori per l’aria, questa soluzione rassicura l’animale facendolo sentire nascosto e al sicuro.

Non improvvisarsi dottori perché un intervento sbagliato può compromettere il suo recupero e vanificare il soccorso.

GLI AUTORI

Bruno Cignini, zoologo e dirigente del Comune di Roma. Si occupa da oltre 25 anni di tematiche relative alla fauna urbana, con particolare riferimento alla presenza, distribuzione, biologia e comportamento delle diverse specie di animali che vivono in città, nonché alle problematiche relative alla loro stretta convivenza con l’uomo. Ha al suo attivo oltre 160

pubblicazioni, sia in campo scientifico che divulgativo. Collabora, per i temi zoologico-naturalistici, con la trasmissione di RAI Tre “Geo & Geo”. Ultimi libro pubblicati per Lapis edizioni, 2019 e 2021, “Animali in città” e “Bugie bestiali” sono riservati ai più piccoli e il primo dedicato sempre alla città di Roma. b.cignini@gmail.comEva Villa, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha continuato la ricerca pittorica prediligendo colori luminosi e pennellate materiche, in un linguaggio personale che le permette di rappresentare la tridimensionalità attraverso contrasti e accordi di luci e ombre colorate. Da sempre appassionata di fumetto ed animazione, ha lavorato come coloratrice digitale di scenografie e supervisore al colore di cartoni animati. Tutt’ora lavora come illustratrice e coloratrice di fumetti. È docente di colorazione digitale presso le Officine Bertani. Dal 2010 fa parte del gruppo Sketchcrawl Roma. Da tre anni tiene

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