AREZZO – Quello dell’ex ministro Beatrice Lorenzin è stato uno dei tanti interventi al Forum Risk Management al dibattito sulla copertura del rischio assicurativo in un sistema di sanità responsabile. Sulla legge 24: “La legge 24, la famosa legge Gelli sulla responsabilità sanitaria, è nata in un periodo in cui si parlava moltissimo di medicina difensiva, di appropriatezza nella prescrizione della diagnostica dei ricoveri, e in cui tutta questa vicenda c’era uno spreco nel servizio sanitario nazionale per circa 13 miliardi di euro.
Quindi si cercò da un lato di fare una norma che rispondesse alla necessità di togliere ai medici e agli operatori sanitari le responsabilità che non erano loro, e quindi lavorare su questo tema, e dall’alto lavorare anche sulla appropriatezza delle prescrizioni della diagnostica. Ad oggi, a distanza di sette anni, il tema di questo evento al Forum Risk Management è esattamente lo stesso; quindi, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Purtroppo, la legge è stata applicata a metà per tutta la parte che riguardava i decreti attuativi del ministero della salute. Con più di un governo, anzi tre o quattro che si sono susseguiti, quindi di tutti i colori politici, la parte legata ai decreti attuativi e ovviamente tutta la parte che riguardava i fondi di compensazione rischi non è stata attuata. Questo è un fatto molto grave. Oggi stiamo cercando di fare il punto perché di nuovo si parla di un’esplosione di medicina difensiva, che è uno dei grandi temi, fonte di preoccupazione per i medici, gli infermieri e gli operatori che lavorano nelle strutture. È necessario un restyling nella norma rispetto a tutti i problemi che ci sono stati. Una cosa non si può fare: non si può non fare nulla, e questo non fare nulla lascia in un limbo le strutture, gli ospedali, le aziende, i singoli medici e coloro che nelle regioni stesse che devono garantire un corretto funzionamento. Chi paga il prezzo finale di questo? Sono gli operatori sul campo e i cittadini”.
Andrea Barbieri