Il consiglio comunale approva a maggioranza la variazione di assestamento del bilancio di previsione 2023-2025

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CITTA’ DI CASTELLO –   Con i 15 voti favorevoli di PD, PSI Lista Civica Luca Secondi Sindaco, i cinque voti contrari di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FDI, FI, Castello Civica e l’astensione della Lega, il consiglio comunale ha approvato la variazione di assestamento generale del bilancio 2023-2025, con la salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Con la deliberazione, l’assemblea ha apportato al bilancio di previsione 2023-2025 le variazioni di competenza e di cassa di assestamento generale, adeguando anche la parte finanziaria del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2023-2025, prendendo atto sulla base dell’istruttoria effettuata dal settore finanziario e dagli uffici e servizi, del “ragionevole permanere prospettico degli equilibri di bilancio, sia per quanto riguarda la gestione di competenza che per quanto riguarda la gestione dei residui e di cassa, tali da consentire il pareggio economico-finanziario per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti e l’adeguatezza dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità nel risultato di amministrazione”.La variazione di assestamento. Nel far riferimento alle “difficoltà finanziarie che stanno incontrando in Italia Comuni, tra i quali molti non hanno ancora approvato il bilancio di previsione in scadenza alla fine di luglio”, l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha fatto presente l’esigenza di “fare un tagliando” al bilancio di previsione approvato il 22 maggio scorso per garantire i servizi, investimenti e sgravi per i cittadini. “Con la variazione di assestamento di bilancio andiamo a riassorbire interamente il tesoretto che ci portavamo dietro dal rendiconto 2022, pari a 2 milioni 885.911,66 euro, che in gran parte abbiamo applicato in sede previsionale, per far fronte in particolar modo all’integrazione dei maggiori costi che richiedono i diversi interventi sul patrimonio che stiamo portando avanti come amministrazione comunale”. La variazione di assestamento riguarderà tutto il triennio di bilancio 2023-2025 e a valere sul 2023 prevede un incremento delle entrate per 1 milione 108.605,08 e un incremento delle uscite per 1 milione 490.337,63, con applicazione dell’avanzo libero, vincolato e degli accantonamenti per 358.039,49 euro. L’assessore ha fatto presente che “dall’avanzo vincolato sono stati applicati 105.970,60 euro di fondi ministeriali per interventi sul sociale e per acquisti e servizi sugli asili nido”. “Dei fondi liberi per complessivi 245.106,94 euro – ha puntualizzato – 196.900 euro vanno a cofinanziare interventi sul patrimonio, in particolare sulle scuole, e solo 48.206,94 per fronteggiare spese correnti”. Tra principali variazioni apportate al bilancio di previsione, Mariangeli ha evidenziato “l’importante alienazione dell’appartamento di via Bracco 13 per 135.100 euro, i cui proventi saranno destinati a investimenti sul sociale, tra cui 95.100 euro per il cofinanziamento dei ai lavori all’asilo nido Coccinella di Montedoro”. L’assessore ha citato anche l’inserimento del contributo del GAL Alta Umbria di 185.000 che sarà destinato al recupero e alla rifunzionalizzazione di Palazzo Bufalini, con la compartecipazione del Comune per 105.000 attraverso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. A caratterizzare la variazione di assestamento è anche il mantenimento dell’impegno con i sindacati dei lavoratori e dei pensionati di innalzare le risorse previste per gli sgravi della TARI per le famiglie bisognosecon 30.000 euro che si aggiungono ai 20.000 già previsti, per un totale di 50.000 euro. L’assessore ha evidenziato come la gestione ordinaria abbia comportato la previsione di 66.400 euro di maggiori costi per affitti di strutture a uso magazzino e archivio e di circa 120.000 euro per spese di manutenzione ordinaria, tra viabilità, scuole e nidi. Gran parte delle risorse necessarie sono state reperite con la contrazione dei costi delle utenze per 240 mila euro rispetto alla previsione, in base agli attuali prezzi di corrente e gas. Mariangeli ha ricordato che, a seguito della deliberazione del consiglio comunale, sono state inserite anche le spese per 40.000 euro necessarie a dotare la Polizia Locale delle armi, con l’aggiunta di 25.000 euro per il servizio di gestione automatizzata delle violazioni al codice della strada e la riduzione per 50.000 euro della previsione delle entrate dalle violazioni dei limiti di velocità, in quanto troppo superiore al trend delle attuali riscossioni. L’assessore è quindi sceso nel dettaglio di alcune spese finanziate con la variazione di assestamento, come i 40.000 per la stagione di prosa e gli 80.000 euro per mostre, eventi e commercio, evidenziando in particolare le risorse destinate al completamento di interventi già avviati sul patrimonio: 22 mila euro per l’ampliamento degli spogliatoi della Madonna del Latte; 15.000 euro per la copertura della scuola dell’infanzia di Cornetto; 30.000 euro per la realizzazione della vasca di contenimento della piscina comunale esterna;  41.000 euro per lavori alla scuola dell’infanzia La Tina; 57.000 euro per i lavori alla scuola primaria di San Filippo; 45.000 per i lavori alla scuola primaria di Userna, 47.500 per i lavori alla scuola dell’infanzia di Montedoro;  46.000 euro per i lavori alla scuola primaria La Tina; 68.000 per i lavori alla scuola primaria di Trestina. L’assessore ha infine segnalato come la variazione di assestamento abbia anche registrato il contributo di 60.000 dall’Art Bonus destinato al restauro della Pala di Santa Cecilia di Luca Signorelli alla Pinacoteca Comunale.Dibattito. A dichiarare il proprio voto contrario in apertura di dibattito è stata la capogruppo di FDI Elda Rossi, che ha manifestato perplessità sulla necessità di adeguare bilancio di previsione a distanza di soli due mesi dalla sua approvazione. “C’è una fornice che si allarga in modo preoccupante tra entrate e spese, da 3 milioni 200 mila euro a 3 milioni 400 mila euro, con un aumento molto sensibile che ha indotto a esaurire completamente il tesoretto messo da parte nel 2022 a luglio, con la prospettiva di arrivare a fine anno senza disporre più della valvola di sicurezza della disponibilità di risorse accantonate”.  L’esponente della minoranza ha segnalato inoltre la criticità rappresentata dai “residui attivi, la cui riscossione da parte del Comune è molto lenta, inferiore al 20 per cento” e “la mancata programmazione dei cantieri attivati per investimenti sull’edilizia scolastica anche con il PNRR, pur meritori, che ha comportato maggiori spese per la delocalizzazione degli studenti, anche per via di alcuni ritardi”, chiedendo conto dell’effettivo utilizzo di risorse “come i 75 mila euro per mostre e fiere cittadine”. La stessa contrarietà è stata espressa anche dalla capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che ha manifestato preoccupazione per “l’ipotetica situazione di sbilanciamento che ha richiesto misure di salvaguardia”, citando a questo proposito la previsione di entrate correnti per circa 46 milioni e di spese correnti per 49 milioni e 500 mila euro che ha giustificato la variazione di assestamento di bilancio. “Probabilmente ci sono entrate inferiori alla previsione e impegni di spesa per i progetti del PNRR che devono essere fronteggiati, ma anche esborsi per decisioni politiche come l’armamento della Polizia Locale che ci costa oltre 40 mila euro e i 66 mila euro di affitti per magazzini”, ha osservato la rappresentante della minoranza, che ha ribadito le perplessità sula lentezza delle riscossioni dei crediti da parte del Comune, “molto bassa per i tributi, che servono a sostenere le spese del Comune, con il risultato che il calcolo del fondo dei crediti di dubbia esigibilità cresce tutti gli anni”.  Nel rimarcare come non ci sia stato alcun intervento sulla soglia di esonero dell’IRPEF, Arcaleni ha quindi espresso la necessità di un chiarimento su alcune voci del DUP, “come la previsione di una tassa di soggiorno stimata in 200 mila euro che non c’è mai stata a Città di Castello ed era stata solo ventilata”. Il consigliere del PD Domenico Duranti ha preso la parola per affermare: “aspetto con ansia il giorno in cui qualche consigliere di minoranza farà una proposta di diminuzione delle spese, è troppo semplice dire solo di abbassare le tasse”. Nel ribadire “la necessità di distinguere tra competenza e cassa quando si parla di bilancio e di aspetti come i residui attivi”, l’esponente della maggioranza ha eccepito: “il Comune si è attivato efficacemente per il recupero dell’evasione, ma oggi si dice che c’è una scarsa capacità di riscuotere i tributi, mentre mesi fa l’opposizione sosteneva che bisognasse far pagare la Tari ai cittadini in 12 mesi”. Duranti ha quindi respinto al mittente le critiche sulla mancanza di programmazione nei cantieri per le scuole: “il PNRR è venuto fuori dal 2021, da quel momento l’amministrazione comunale ha iniziato a fare progetti per reperire importanti risorse: un po’ di disagio per fare i lavori ci sarà, ma si dica allora che non dovevamo prendere i soldi del PNRR per fare opere importanti sull’edilizia scolastica”. Il consigliere del Pd ha quindi difeso la scelta di applicare integralmente l’avanzo di bilancio 2022: “vedremo cosa succederà al 31 dicembre, se ci saranno risparmi in sede di consuntivo, ma è giusto utilizzare per intero questo tesoretto nel momento in cui l’amministrazione comunale decide di non aumentare le tasse, se non in minima parte per l’adeguamento all’inflazione, e di mantenere inalterati tutti i servizi”. Nel condividere le argomentazioni delle colleghe di minoranza sulla forbice sempre più larga tra entrate e spese e sulle difficoltà nella riscossione dei crediti, il capogruppo di FI Tommaso Campagni ha sostenuto: “il focus non deve essere sulle proposte della minoranza, ma sulla comprensione di cosa sia mancato a livello di programmazione per giustificare questa variazione di assestamento che azzera l’avanzo residuo del bilancio 2022 a due mesi dall’approvazione del bilancio di previsione 2023”. “Forse potevano essere valutate scelte differenti”, ha chiarito Campagni, preannunciando il proprio voto contrario. A parlare di “una forte valenza politica di questo assestamento di bilancio, che porta con sé non un restyling, ma un intervento tosto sulle finanze comunali” è stato il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani, che ha preannunciato la propria contrarietà, evidenziando come “in pochissimo tempo si sia presa una decisione, probabilmente frutto anche di situazioni contingenti e contabili che in questo momento a noi profani possono sfuggire, di esaurire completamente il materasso dell’avanzo di bilancio 2022: una scelta che per quanto mi riguarda desta forti dubbi e forti perplessità”.  Il consigliere di minoranza ha quindi fatto riferimento a “scelte per accontentare le richieste di visibilità di alcuni assessori”, indicando spese come quelle per la stagione teatrale, per fiere e mercati, e ha prospettato “un’applicazione della ZTL lacrime e sangue, che incrementerà a breve il tasso di multe dei residenti del centro storico e impoverirà i cittadini”. Nel dirsi in linea con le valutazioni della minoranza espresse in aula, la consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione) ha giudicato “abbastanza insolito che un bilancio di previsione venga rivisto in corso d’opera con un intervento di questo tipo: ci sono cose che veramente lasciano del tutto perplessi, quindi il mio voto sarà assolutamente contrario”. A prendere la parola è stato quindi il sindaco Luca Secondi, che ha precisato: “l’assestamento non è un intervento in corsa, è un obbligo di legge che registra una serie di aggiustamenti rispetto al bilancio previsionale, un obbligo di legge che ha una scadenza, quindi non è una manovra in soccorso”.Il primo cittadino ha fatto presente che “per ottenere i fondi del PNRR con i progetti sull’edilizia scolastica il Comune ha fatto la scelta della compartecipazione finanziaria e quindi di una forte esposizione”. “Una recente ricerca della CNA regionale ci colloca però al terzo posto in Umbria, dopo i capoluoghi regionali, tra coloro che si sono assicurati direttamente il maggior numero di risorse europee che sono in fase di appalto”, ha evidenziato il sindaco, che ha aggiunto: “quindi sì, condivido che sia un bilancio politico, perché effettivamente è fatto di scelte di carattere politico, ma direi però strategiche come quelle per non perdere l’occasione di un treno di finanziamenti unico come il PNRR”. “Non riuscire a intercettare queste importanti risorse, soprattutto per l’edilizia scolastica, sarebbe stata sicuramente un’alternativa peggiore, ma, siccome abbiamo ottenuto molti finanziamenti, ci troviamo ad avere una densità di interventi che implica la necessità di soluzioni logistiche e quindi di spese, ad esempio per lo spostamento degli studenti relativo a progetti importanti come la scuola Dante Alighieri o l’asilo Fiocco di Neve a Trestina”. “Spese – ha precisato il sindaco – che sono frutto anche dell’inflazione che ha determinato un gap da parte delle aziende appaltatrici dei lavori nell’acquisto di materiali, sul quale siamo intervenuti, perché oltre ai cittadini, ci sono da tutelare anche gli operatori economici”. In questo contesto Secondi ha ricordato anche i pesanti aumenti dei costi energetici nei mesi scorsi che hanno contribuito a erodere l’avanzo di bilancio e ha replicato su alcune spese come quelle per le manifestazioni. “Su partite come cultura, turismo, eventi – ha detto il primo cittadino – siamo praticamente gli unici che investiamo ed anche questa è una scelta politica, se vogliamo dare continuità all’azione di promozione sul territorio e di sostegno allo sviluppo economico, garantendo anche manifestazioni che caratterizzano la storia della nostra città, in attesa che altri soggetti istituzionali, dal livello provinciale e regionale a quello nazionale, facciano la propria parte”. Secondi ha poi chiarito anche la questione della previsione della tassa di soggiorno, “che era già inserita nel DUP dall’inizio e che stiamo valutando insieme agli operatori di settore nel quadro del necessario iter partecipativo che sta andando avanti” e ha sottolineato “l’impegno onorato con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei pensionati di portare a 50 mila euro l’investimento negli sgravi sulla TARI per le famiglie fragili”.  A concludere il dibattito è stato l’intervento del capogruppo della Lega Valerio Mancini, che, in sede di dichiarazione di voto, ha rinnovato le proprie perplessità sulla partita del PNRR, “che comporta non solo finanziamenti, ma anche complesse procedure burocratiche, aumento dei costi per le opere previste, secondo una logica europea che non condivido”. “Il problema è la reale capacità che avrà il Comune di affrontare la sfida di adempiere a tutti gli obiettivi per i quali sono state investite risorse, non solo sul PNRR ma anche su altri settori, rispetto alle quali bisogna stabilire correttamente delle priorità”, ha concluso Mancini. Il consigliere ha quindi riconosciuto all’amministrazione comunale degli sforzi per affrontare gli aumenti dei costi energetici, auspicando “un intervento del governo nazionale per controllare le dinamiche speculative in atto”.CDCNOTIZIE/2023/07/29/COMINLINEA/71/MB

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