25 aprile, la FNP Cisl ha ricordato gli episodi legati alla liberazione

AREZZO – Con due cerimonie a San Polo e Molin di Bucchio. La Fnp CISL di Arezzo ha celebrato la ricorrenza del 25 aprile, il 79°anniversario della Liberazione dell’Italia dalla tragica oppressione nazi-fascista, con due iniziative cui hanno preso parte donne ed uomini della Fnp CISL, della CISL e tuC coloro che si idenDficano nei valori della democrazia sancita nella CosDtuzione

Momenti intensi per fare memoria di fatti accaduti nelle territorio areDno e soIolineare come quei diriC, contenuto proprio nel testo costituzionale, sono fruIo dei sacrifici estremi di chi loIò per permeIere a tutti noi di avere il dono della libertà. La prima iniziaDva si é svolta presso il monumento di San Polo, periferia della ciIà di Arezzo, dove furono massacraD 65 uomini e donne di ogni età, dall’esercito nazista e con la complicità dei collaboratori fascisD, il 14 luglio 1944. Alle 9,30 é stata deposta una corona di alloro ai piedi del monumento, da parte di una delegazione della Fnp CISL. La seconda cerimonia della mattinata si è svolta a Molin di Bucchio in Casentino, nel Comune di Stia. In questo luogo fu assassinato l’11 novembre 1944, Pio Borri, prima vittima in provincia di Arezzo della violenza nazi fascista. Da quest’ episodio scaturì poi il rastrellamento che si concluse con l’ eccidio di Vallucciole. Pio Borri era uno studente di 20 anni che abbandonò a milizia fascista per unirsi ai partigiani del Casentino . Borri fu caIurato e ferito a morte, lasciato infine moribondo a Molin di Bucchio. Anche in questa circostanza una delegazione Fnp CISL aretina ha deposto una corona di alloro per ricordare il barbaro omicidio di Borri
e, contestualmente, i valori di giustizia nata durante la loro di liberazione. Il Segretario Generale Fnp CISL Arezzo Fabrizio Fabbroni ha soIolineato come sia “un dovere per tutta la cittadinanza e sopratutto per le generazioni più giovani, conservare, sviluppare ed accrescere la memoria della storia italiana di quegli anni, per combaIere i tanti maestri dell’indifferenza purtroppo oggi presenti nel nostro Paese”.

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