SABATO 7 OTTOBRE AL VIA LA GIORNATA NAZIONALE DEI LOCALI STORICI D’ITALIA

PATROCINIO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
SABATO 7 OTTOBRE 2023 AL VIA LA GIORNATA NAZIONALE DEI LOCALI STORICI D’ITALIA PORTE APERTE AL PUBBLICO PER PARTECIPARE AGLI EVENTI, ALLE VISITE GUIDATE, PER GUSTARE
MENU’ SPECIALI, RICETTE FAMOSE E RINOMATE PRELIBATEZZE.
DAL PIEMONTE ALLA CALABRIA, DAL VENETO ALLA PUGLIA, DALLA SICILIA ALLA TOSCANA, SI FESTEGGIANO IL BELLO E IL BUONO DELL’ITALIA.


Hanno almeno un secolo di storia, li hanno frequenta4 re e regine, principi e imperatori, filosofi e
ar4s4, scri8ori e poli4ci, musicis4 e compositori, a8ori e regis4. I Locali Storici d’Italia, che hanno il
Patrocinio del Ministero della Cultura, sono come un secondo circuito museale d’Italia: ricchi di storia,
esempi d’arte e archite8ura permea4 di bellezza, vantano pagine di straordinaria memoria italiana,
tenuta sempre viva grazie alla cura e alla passione di chi, ogni giorno, spesso anche da oltre se8e
generazioni, ne preserva la ricchezza e il valore.
Sono luoghi dove si respira sempre un’aria nuova, dove vivono giacimen4 gastronomici unici e
dove l’eccellenza ha radici profonde e an4che.
Hanno fa8o sognare e con4nuano a far sognare generazioni di italiani e di turis4, come il Florian
a Venezia, il Gambrinus a Napoli, il Cambio a Torino e le decine e decine d’altri, in tu8e le regioni italiane,
nelle grandi ci8à come nei piccoli centri. Da Roma a Milano, da Genova a Torino, da Palermo a Napoli e
Venezia, e poi ancora a Sorrento, Amalfi e Portofino.
Il 7 o>obre l’invito è di partecipare alle degustazioni e alle visite guidate per scoprire le mille
storie che raccontano, da nord a sud, i Locali Storici che partecipano a questa edizione.
Come in una vera e propria caccia al tesoro si può scoprire qual è il locale dove Umberto Eco ha
ambientato il suo romanzo “Il Cimitero di Praga”; dove furono inventa4 i tramezzini; qual è il Ristorante
che si trova nelle memorie di Casanova; chi era il cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra
di Crimea; qual è il pesto ufficiale dei Papi, lo stesso pesto che Frank Sinatra si faceva spedire fino in
America e che PavaroX se ne portò un quintale per una tournée di un mese in Cina; qual è l’hotel dove
Hitchcock studiò alcune riprese di “Caccia al ladro” e dove la scala elliXca lo ispirò per “Ver4go”; dov’è
che Giò Pon4 ha firmato la prima piscina con acqua di mare; dov’è che Silvio Pellico passò qui la sua
ul4ma no8e di libertà; dove hanno alloggiato Richard Strauss, Hermann Hesse, Winston Churchill; qual è
l’Hotel che ospitò nel 1700 Mozart al suo primo viaggio in Italia; in quale locale Hemingway ha
immaginato “Addio alle armi”; in quale tra i Locali storici il celebre poeta americano Henry Wadsworth
Longfellow curò, nel 1867, la prima traduzione in lingua inglese della Divina Commedia; qual è il locale
creato da Ferruccio Bindi San4, l’inventore del Brunello di Montalcino; dove è stata inventata la celebre
“coda alla vaccinara”; qual è il locale storico dove Ibsen, il padre della drammaturgia moderna, terminò
“Gli Spe8ri”; qual è l’hotel dove Wagner ha concluso il Parsifal, che è lo stesso dove Enrico Caruso

trascorse gli ul4mi mesi della sua vita e dove Lucio Dalla ha scri8o la celebre canzone “Caruso” dedicata
all’immortale tenore italiano. E questo è solo un accenno dell’immenso patrimonio da scoprire.
Grazie all’inizia4va promossa dall’Associazione dei Locali Storici d’Italia, che raggruppa oltre
duecento locali su tu8o il territorio italiano, anche quest’anno sono molteplici le aXvità aperte a tuX,
perlopiù gratuite e per le quali è richiesta solo in alcuni casi la prenotazione. Partecipare è molto facile,
basta consultare la pagina speciale presente nel sito dell’Associazione –
giornatanazionale2023.localistorici.it – dove sono indicate tu8e le inizia4ve e le modalità di
partecipazione e prenotazione per ogni singolo evento.
In tuX i locali storici sarà possibile ri4rare gratuitamente la cartolina da collezione realizzata da
Giulio Priano, che ha vinto il Concorso Illustra la Storia inde8o dall’Associazione Locali Storici d’Italia in
collaborazione con lo IED, IsRtuto Europeo di Design.
Il Presidente dell’Associazione Enrico Magenes nel presentare questa nuova edizione ha
so>olineato come: “Quello dei locali storici è un patrimonio che non si può perdere e di cui bisogna
parlare, sopra7u7o mentre assis8amo all’appia:mento dei nostri centri storici, con negozi e catene
commerciali che si possono trovare uguali ovunque da New York a Pechino. Nei Locali Storici, invece, che
hanno tu: almeno un secolo di storia, si possono vivere esperienze uniche ed irripe8bili nel contesto di
una civiltà millenaria come quella italiana.”
L’Associazione ha nominato l’On. Vi>orio Sgarbi, So>osegretario alla Cultura, primo
Ambasciatore dei Locali Storici d’Italia. “Sono par8colarmente felice di essere stato nominato Primo
Ambasciatore dei Locali storici d’Italia. Sono luoghi lega8 alla memoria e al piacere, li ho vis8 forse tu:,
fanno parte di un percorso che ognuno di noi ha vissuto. Qui la storia passa insieme al tempo del
presente ed è giusto che ci sia par8colare a7enzione da parte del Ministero della Cultura, perché non
sono meno importan8 dei Musei. I locali storici d’Italia sono parte della musica, della le7eratura, della
poesia, del teatro, e l’Associazione nazionale con le sue inizia8ve compie un’azione importante di
garanzia e conservazione non solo dei luoghi fisici, ma anche di tutela della memoria. Sono dei veri e
propri musei dell’ospitalità, personalmente mi trovo molto bene nei locali storici, sono ragione di
memoria felice, meritano tu7a la nostra a7enzione e la nostra presenza governa8va, per tutelarne la
persistenza nel tempo e garan8rne la con8nuità.” Ha dichiarato il So8osegretario.
IL VIAGGIO TUTTO ITALIANO ATTRAVERSO I LOCALI STORICI DEL 7 OTTOBRE 2023
Entrando nel vivo della manifestazione, ecco dove sarà possibile prendere parte alle visite guidate
e alle degustazioni regione per regione.
In Valle d’Aosta, al Bellevue Hotel & Spa di Cogne (AO), dove hanno soggiornato Maria Josè e
Umberto di Savoia e al Caffè Nazionale di Aosta, dove si svolgevano gli incontri roman4ci di re Faruk e
Ava Gardner, le soste poli4che di Pietro Nenni e Palmiro TogliaX.
In Piemonte, regione ricchissima di Locali storici partecipano, a Torino: l’Albergo Ristorante San
Giors famoso per la sua cucina con i bolli4 piemontesi; il Caffè Al Bicerin famoso per quel “bicerin”
amato da Silvio Pellico, da Giacomo Puccini e dove Umberto Eco ha ambientato il suo romanzo “Il
Cimitero di Praga”; la PasRcceria Stra>a, una delle “is4tuzioni” nazionali per caramelle e confeX,
giandujoX e praline, marron glacés e candi4; il Caffè Elena, amato da amato anche da Cesare Pavese e
dove l’arredamento e l’atmosfera discreta del primo Novecento sono immuta4 da 130 anni a questa
parte; l’anRco Ristorante Porto di Savona, il cui nome alla stazione delle diligenze a cavalli che
assicuravano ogni giorno i collegamen4 con la Liguria e in par4colare con il porto di Savona, che era di
grande importanza mercan4le per Torino. il Caffè Mulassano uno scrigno in puro Liberty è il luogo dove
furono inventaR i tramezzini. Qui dietro spesse tende rosse, prendevano il caffè i Savoia; il Ristorante
Caffè Del Cambio si trova nelle memorie di Casanova ed era frequentato quo4dianamente da Cavour,

amante della buona cucina, una cucina ancora oggi eccellente e servita nella sontuosa Sala
Risorgimento.
Alle porte dell’ex capitale sabauda si trovano la PasRcceria Role\ a San Giorgio Canavese,
depositaria di storiche rice8e della pas4cceria del Piemonte torinese e il Caffè PasRcceria Bonfante a
Chivasso, famoso per i “Nocciolini”, un’an4ca specialità con nocciole Piemonte, zucchero e albume, ma
anche un gioiello Liberty tu8o originale, con marmi, specchi, banconi e boiserie in noce piemontese
finemente decora4.
Il Fondatore, il bisnonno Giovanni, fu cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra di Crimea
e nel 1857 riceve8e un bel diploma della Regina d’Inghilterra: parliamo del Ristorante Bar Corona di San
SebasRano Curone. Sempre in provincia di Alessandria, a Valenza, ci8à dell’oro, il caffè PasRcceria
Barberis offre una degustazione di tartufata, amareX, savoiardi e di panfru8o, un dolce senza burro
inventato in tempo di guerra.
Cuneo con la sua provincia è un territorio molto ricco di specialità dolciarie. A Bra si possono degustare
superbi marron glacé in un ambiente squisitamente Liberty quello del Caffè PasRcceria Converso, nato
da un’an4ca s4rpe di pas4cceri che durante la Belle Époque portò la propria arte al Waldorf Astoria di
New York; un altro capolavoro Liberty è il Caffè PasRcceria Grigolon di Mondovì, offre le tradizionali
paste di meliga e i Monregalesi al rhum. A Cherasco, ancora una volta all’interno di un gioiello Liberty, la
PasRcceria Barbero offre i famosi Baci di Cherasco, che si aggiungono per una super golosa degustazione
a praline, gianduioX, tartufi, damine, dragée.
Anche la Liguria presenta un considerevole nucleo di locali storici, a par4re da Genova, che vede
la partecipazione del Ristorante Zeffirino, famoso per il suo pesto: Frank Sinatra se lo faceva spedire
fino in America, Pavaro\ per una tournée di un mese in Cina se ne portò dietro un quintale e portò al
seguito anche lo chef-patron. In VaRcano, da quarant’anni è il pesto ufficiale di tre Papi. Dall’eccellenza
gastronomica alle grandi storie e alle frequentazioni importan4 del capoluogo ligure, come quelle che
fanno parte dell’Hotel Bristol Palace, Palazzo liberty di notevole pregio sulla via più monumentale di
Genova. Qui hanno dormito De Amicis, Pirandello, D’Annunzio e l’Imperatore Hirohito. Qui Hitchcock
studiò alcune riprese di “Caccia al ladro” e si dice che la scala elli\ca dell’albergo lo ispirò per
“VerRgo”.
Nella splendida Liguria, a Recco, nel Ristorante Da Ö Vi>orio, cenacolo della focaccia al
formaggio, si sono ferma4 proprio tuX: Ele8ra Marconi, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Tara
Gandhi, Bartali e Coppi, Tognazzi e Vianello, Gassman, Manfredi, Wanda Osiris, Dizzy Gillespie e Luigi
Tenco.
Altro indirizzo famoso che fa parte del circuito della Liguria, da scoprire con le visite guidate, è il Royal
Hotel Sanremo dove Giò PonR ha firmato la prima piscina con acqua di mare. Per la sua posizione e la
sua straordinaria bellezza e ricchezza l’hotel ha ospitato “Sissi” imperatrice d’Austria, re Farouk, Hassan II
del Marocco, Rania di Giordania, e il Nobel Sabin.
Alto primato per la Liguria è il Caffè PasRcceria Balzola di Alassio, dove è nato nel 1920 il “caffè
concerto” e dove ha cantato Beniamino Gigli. Maksim Gor’kij, seduto al tavolino nella sala Se8ecento
veneziano, gustava gli squisi4 “Baci di Alassio”, breve8a4 nel 1919.
Milano e la Lombardia possiedono un vero e proprio patrimonio in locali storici, tuX con storie
straordinarie, tuX ancora oggi tes4moni di una tradizione fa8a d’eccellenza ma anche di capacità
con4nua di rinnovamento. Ama4 e ricerca4 da tuX e, in par4colare, sosta immancabile per i turis4.
Partendo da Milano il 7 o8obre ci si può prenotare per visite e degustazioni al Caffè Camparino in
Galleria, simbolo della cultura milanese, dove Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini sostavano dopo le
rappresentazioni alla Scala. Re Umberto I e Edoardo VII d’Inghilterra bevevano il Bi8er al banco. È un
Capolavoro Liberty.
Storie, personaggi e grandi specialità sono il comune denominatore di altri tre locali milanesi: il Biffi in
Galleria, con i suoi pane8oni che imbandivano le tavole dei Savoia e dell’eroe Garibaldi, diventato
salo8o dell’aristocrazia milanese e ristorante dopo tetro per eccellenza, frequentato anche da Arturo

Toscanini ed Hemingway; il Bar caffè Gin Rosa, l’aperi4vo storico di Milano nell’iconica piazza San Babila
e il Ristorante Giannino, da 120 anni icona del panorama gastronomico meneghino in grado di
soddisfare i pala4 di Gregory Peck, Maria Callas, Grace Kelly e Ian Fleming.
Nel resto della Regione il viaggio prosegue con la PasRcceria Bar Cavour di Bergamo frequentato da
ar4s4 e musicis4 inebria4 dal profumo della famosa Torta DonizeX; l’Hotel Catullo a Sirmione, rifugio di
personaggi famosi e punto di riferimento per i pionieri del Grand Tour; l’Oheria della Ville>a a Palazzolo
sull’Oglio, tra le ul4me osterie ferroviarie italiane, di cui conserva, con eleganza, ambien4, arredi e
vetrate originali d’inizio Novecento, insieme a squisite rice8e di famiglia; l’Osteria il Governo 1801 a
Lezzeno, se8e generazioni per più di duecento anni di storia, Silvio Pellico passò qui la sua ulRma no>e
di libertà; il Negozio Sperlari a Cremona, un gioiello o8ocentesco e un marchio che, in Italia, è emblema
di mostarda, torrone mandorlato, cotognata; il Caffè La Crepa, a Isola Dovarese (CR), affacciato su una
delle più belle piazze rinascimentali della Lombardia: qui sedeva tuX i giorni il generale Pistoja, eroe
delle ba8aglie di S. Mar4no e Solferino; l’Hotel Moderno a Pavia, palazzo che conserva inta8o il suo
splendore Liberty e il cui spirito, internazionale, è creato da uno dei suoi primi dire8ori che proveniva dal
Ritz di Parigi; sempre a Pavia la PasRcceria Vigoni, oggi alla quinta generazione, dove si produce da
sempre il dolce-simbolo della ci8à: la Torta Paradiso.
La splendida Venezia e il ricchissimo Veneto possono contare su un patrimonio considerevole di
Locali Storici, perfe8amente conserva4 e incessante meta di turis4 e appassiona4. A cominciare da
Venezia con l’Ostaria AnRco Dolo dal 1870, che propone ancora oggi quello che per secoli è stata la vera
specialità della casa, la trippa rissa (diversi 4pi di fra8aglie bolli4 secondo un’an4chissima rice8a; l’Hotel
Cavalle>o & Doge Orseolo del 1200, tra i più an4chi alberghi d’Italia, quand’era ancora una locanda vi
sostavano i dogi prima della caccia al cinghiale nella boscaglia del Lido. Tra gli ospi4 illustri Richard
Strauss, Hermann Hesse, Winston Churchill.
Il Caffè Florian non ha bisogno di presentazioni, aperto nel 1720 è il più an4co Caffè nella storia ad aver
mantenuto le sue cara8eris4che, nel 2020 ha festeggiato i 300 anni, forse è il caffè più sognato da tuX i
turis4 del mondo; l’Hotel Pensione Accademia – Villa Maravege, amata da Marcello Mastroianni e Sir
Lawrence Olivier, è una residenza patrizia del XVII secolo racchiusa tra due giardini; il Gran Caffè Lavena,
anch’esso in piazza San Marco, cara8erizza lo scenario di uno dei luoghi più belli del mondo.
Soprannominato il caffè dei musicis4 e dei le8era4 ha ospitato Montesquieu e Voltaire, Goldoni, Wagner
e Liszt; l’UnaHotels Ala, teatro nel 1907 de “l’affare dei russi” che scandalizzò e appassionò tu8’Europa,
è un’an4ca e signorile dimora con il suo frequenta4ssimo bar dedicato a Maria Tarnowska; l’Hotel La
Calcina, ospitò per tre mesi John Ruskin, autore di “The stones of Venice”, lo scri8ore Alain Buisine in
“Ciels de Tiepolo” racconta un suo risveglio qui. Francesco Maria Piave, libreXsta di Verdi fu un assiduo
frequentatore del suo bar; l’Albergo Qua>ro Fontane, un fiabesco Chalet ispirato alla Secessione
viennese. Tu8o il complesso alberghiero, dotato di una straordinaria collezione di arredi d’epoca è
catalogato dal Ministero dei Beni culturali come uno degli edifici notevoli del Novecento.
A Padova il Caffè Pedrocchi è molto di più di un locale, è una creatura straordinaria di Antonio Pedrocchi
e dell’archite8o veneziano Jappelli, ha l’imponenza di un tempio, ospita il Museo del Risorgimento nelle
sale superiori e qui hanno sostato tuX i Savoia, Carducci, Eleonora Duse. Promuove intense aXvità
culturali.
A Verona il Cafè Carducci è dedicato proprio al poeta di cui si conservano opere e scriX nelle teche del
locale, che conserva archi e travi originali, le sedie del Thonet e l’an4ca insegna; l’Hotel Due Torri ospitò
nel 1700 Wolfgang Amadeus Mozart al suo primo viaggio in Italia e a cui è dedicata una suite,
e Goethe. Lo cara8erizzano intense pagine di storia: fu teatro di importan4 even4 storici, come
l’incoronazione in esilio di Re Luigi XVII di Francia, la firma del Tra8ato di Villafranca tra Napoleone III,
Vi8orio Emanuele II, l’Arciduca Ranieri e il maresciallo Radetzky. Nel 1866 Giuseppe Garibaldi parlò ai
veronesi dal balcone dell’a8uale Suite Maria Callas.
Bassano è sinonimo di Grappa in Italia, e qui è nata la DisRlleria Nardini, la più an4ca d’Italia. L’«aqua
vitae» famosa in tu8o il mondo è nel cuore del Veneto, a ridosso del ponte del Palladio, dove

Hemingway ha immaginato Addio alle armi. Oggi è la seXma generazione a portare avan4 la tradizione
e la storia di famiglia.
In TrenRno Alto Adige, Merano rappresenta da sempre una meta di vacanze all’insegna del
benessere, anche l’Imperatrice Sissi veniva qui a curarsi, l’Hotel Adria, proge8ato e costruito dai maestri
del Liberty meranese Josef Munsch & Carl Lun, è un salto nel fascino Belle Époque. Giardino, stru8ura,
facciate, saloni e persino la cabina-ascensore del 1929 sono splendidamente conserva4. Nato per i
facoltosi clien4 tedeschi, austriaci e ungheresi, venne rinnovato e impreziosito con decorazioni Jugends4l
nel 1914.
A Trieste, l’AnRca Tra>oria Suban è il locale più cara8eris4co della ci8à, fondato e dire8o sempre
dalla stessa famiglia da sei generazioni, conserva ambientazione e arredi di un tempo, mentre la cucina
interpreta il ruolo eccellente della ci8à mi8eleuropea, con piaX dell’est e dell’ovest.
Bologna partecipa all’inizia4va con il Grand Hotel MajesRc già Baglioni, lussuoso monumento
dell’ospitalità, nel palazzo che fu Seminario Arcivescovile, tra marmi e stucchi ha accolto Frank Sinatra e
Ava Gardner, Lady Diana e Sofia Loren. Splendidi gli affreschi cinquecenteschi dei Carracci: “Storie di
Europa” sul soffi8o a casse8oni della sala “Camerino di Europa” e “Le qua8ro stagioni” su quello del
raffinato Ristorante “I Carracci”.
La Toscana apre le porte al pubblico del 7 o8obre a par4re da Firenze con il Grand Hotel
Minerva, nato nel 1300 come parte del monastero di Santa Maria Novella. Qui il celebre poeta
americano Henry Wadsworth Longfellow curò, nel 1867, la prima traduzione in lingua inglese della
Divina Commedia, rendendo disponibile il capolavoro dantesco negli Sta4 Uni4 e nei paesi di lingua
inglese. Sempre a Firenze sono aperte le visite all’Hotel Bernini Palace, dove la bellissima Sala del
Parlamento, perfe8amente conservata, ricorda il ruolo di questo edificio tra il 1865 e il 1871, quando
Firenze fu capitale del Regno d’Italia, e divenne Hotel Parlamento, dimora di parlamentari e senatori.
Nella Hall e sulle pare4 i bus4 di illustri fioren4ni con eccentrici copricapo.
Da Firenze a Pisa con il Ristorante Poldino, immerso nella tenuta di San Rossore dove, dai Medici a
Napoleone, dai Savoia a Tony Blair sono passaR tu. Poldino è un baluardo della tradizione
enogastronomica toscana. Cinghiale e daino, pecorino e miele di spiaggia la base della sua cucina; in
ci8à si può visitare anche il Royal Victoria Hotel, il cui nucleo più an4co risale al 1050. Affacciato
sull’Arno, che divide la ci8à, lo storico hotel ha accolto il presidente Roosevelt, Giacomo Puccini, Emile
Zola, Luigi Pirandello. Molte camere ancora oggi si trovano nella torre del X secolo.
A Montalcino il Caffè Fiasche>eria Italiana 1888 è stato creato da Ferruccio Bindi SanR, l’inventore del
Brunello di Montalcino, squisito esempio di puro Liberty, ha ospitato anche il re Carlo d’Inghilterra;
ancora Liberty in terra di vino, a Montepulciano si aprono le sale del Ristorante PasRcceria Caffè
Poliziano, meta di turis4 da tu8o il mondo anche per la tradizione di rice8e medioevali toscane. Vera
fucina culturale ha aXrato scri8ori e poe4 come Carducci, Prezzolini, Malaparte e Fellini. Pirandello
traeva spun4 osservando i suoi clien4.
Nelle Marche il locale storico per eccellenza è il Caffè Mele\ di Ascoli Piceno un vero
monumento Liberty in una delle piazze più belle d’Italia. Re Vi8orio Emanuele fece visita nel 1908 e 1910
per acquistare l’Anise8a e lo decretò “Fornitore della Real Casa”. Mascagni avrebbe iniziato qui a scrivere
l’opera “Lodole8a”. Sono passa4 Stuparich, Zandonai, Badoglio, Sartre, Hemingway e Trilussa che, goloso
dell’Anise8a, scrisse “Quante favole e soneX m’ha ispirato la MeleX”.
In Umbria, a Perugia, la giornata nazionale dei Locali Storici d’Italia si apre con la PasRcceria
Sandri, un gioiello Liberty guidato dalla quinta generazione. Il fondatore scambiò con Franz Sacher la
rice8a della famosa torta con la propria dei Bignè alla Pompadour. Regno di delizie e cioccolata ha
accolto Curzio Malaparte, Ernest von Karajan, re Gustavo di Svezia.
Roma racconta le sue storie con due locali storici, il Ristorante Checchino dal 1887, dove è stata
inventata la celebre “coda alla vaccinara”, opera della bisnonna Ferminia, che prende il nome dai

“vaccinari” (macellai) del vecchio ma8atoio della Capitale. Sorprenden4 le can4ne ricavate tra i cocci
degli 86 milioni di anfore che, in epoca romana, formarono il Monte Testaccio e che sono oggi
monumento storico-archeologico italiano. Lo scri8ore Manuel Vasquez Montalban gli ha reso omaggio in
un romanzo; l’Hotel Quirinale ha una lista infinita di personaggi illustri che l’hanno frequentato:
Mascagni, Puccini e Verdi, che alle finestre dell’albergo fu acclamato dai romani dopo la prima del
Falstaff nel 1893. Frequentato dai Savoia, da Caterina la Grande, dai principi Colonna, Torlonia,
Odescalchi, è ricco di arredi d’epoca.
La Campania è una regione molto ricca di locali storici, e mol4 – tra i più belli e universalmente
conosciu4 – partecipano alla kermesse di sabato 7 o8obre, a cominciare da Napoli con il glorioso Gran
Caffè Gambrinus, ristru8urato in s4le liberty nel 1890 dall’archite8o Curri con splendidi affreschi e
dipin4 dei massimi pi8ori dell’O8ocento napoletano. Qui D’Annunzio scrisse i versi di “A vucchella”,
Scarfoglio e Ma4lde Serao fondarono il quo4diano “Il MaXno”, vi sedevano il Croce, Oscar Wilde,
Hemingway, Sartre. Durante la Belle Époque si teneva lo spe8acolo del Café Chantant e nacque l’usanza
del caffè sospeso. Le bellissime sale affacciate su Piazza del Plebiscito accolgono i Presiden4 della
Repubblica italiana in visita a Napoli.
È il tempio della pizza e delle rice8e napoletane il Ristorante Umberto, e i suoi sapori hanno conquistato
l’imperatore del Giappone Akihito, i Kennedy, Anthony Quinn. La Bersagliera è uno dei ristoran4 più
sugges4vi di Napoli: auten4co gioiello liberty, conserva stucchi, pavimento e arredi realizza4 dalle
maestranze impegnate nei lavori del palazzo disegnato dall’archite8o Coppedé, Roberto Rossellini lo
scelse per girare “Viaggio in Italia”.
Monumento nazionale dal 1993, la Fabbrica cioccolato Gay-Odin amata da Oscar Wilde nell’osteggiata
sosta a Napoli del 1897, dal poeta di Giacomo e da Eduardo De Filippo, è realizzata in splendido s4le
Liberty con vetrina floreale, arredi in mogano, macchinari e rice8e d’inizio Novecento. Napoli e pizza si
fondono in un’unica parola e, a Napoli, il monumento della vera pizza è il Ristorante Pizzeria Ma>ozzi,
locale ama4ssimo da le8era4, ar4s4 e poli4ci. Qui è stata fondata l’“Associazione verace pizza
napoletana” per la tutela e promozione della più vera e golosa tradizione napoletana nel mondo.
L’affascinante Campania possiede alcuni tra gli angoli più belli e sugges4vi del mondo, in ques4 luoghi
sono na4 nel tempo veri e propri scrigni di bellezza e oasi di cultura come a Sorrento con l’Imperial
Hotel Tramontano dove nacque Torquato Tasso e dove hanno perno8ato Lord Byron, Percy Bysshe
Shelley. È qui che Ibsen, il padre della drammaturgia moderna, terminò “Gli Spe>ri” nel 1881. Ed è
sempre qui che per la prima volta venne cantata la celebre canzone “Torna a Surriento”.
Come non pensare che la bellezza sia ispiratrice di altre8anta bellezza? Il Grand Hotel Excelsior Vi>oria
a Sorrento, arroccato sul mare, prezioso, elitario ed elegante, è il luogo dove Wagner ha concluso il
Parsifal. Ed è ancora inta>a la suite dove Enrico Caruso trascorse gli ulRmi mesi della sua vita, una
suite che ha accolto Luciano PavaroX, Andrea Bocelli e Lucio Dalla, che proprio in questa camera ha
scri>o la canzone “Caruso” dedicata al grande tenore.
A Massa Lubrense, nella penisola Sorren4na, partecipa il Ristorante An4co Francischiello 1909 che con
le sue preziose ceramiche e un panorama mozzafiato si affaccia dire8amente in …paradiso! Tes4mone di
profumi, sapori e liquori faX in casa delle tra8orie d’inizio Novecento della cos4era, ha conquistato con i
suoi piaX Marcello Mastroianni, King Vidor, John Huston, Akira Kurosawa, Billy Wilder, Anthony Quinn,
Lina Wertmuller e PavaroX.
Non poteva mancare Amalfi tra le ci8à che partecipano alla giornata nazionale dei Locali Storici, con la
PasRcceria Pansa, incastonata nella piazze8a all’ombra del bellissimo Duomo, che tramanda da due
secoli la più verace tradizione dolciaria amalfitana delle zeppole S. Giuseppe, susamielli, roccocò,
casa4elli dolci coi “diavolini”, mustacciuoli e sfogliatelle. PeccaR di gola che ca>urarono Ibsen, Wagner e
Longfellow.
La Puglia da sempre è terra ricca di sapori tradizionali e ad Andria c’è la scoprire la Confe>eria
PasRcceria Museo del Confe>o Confe>eria Mucci in una bella palazzina Liberty nel centro storico a
pochi passi dalla Ca8edrale. Un’an4ca fabbrica sempre viva con i suoi straordinari confeX dal cuore di

mandorla, gli stessi forni4 per le nozze di Umberto di Savoia con Maria José e i “tenerelli”. Infinite
dolcezze e un museo che racconta la storia lunga qua8ro generazioni per un luogo “storicamente
significa4vo” come decretato del Ministero della Cultura.
Ci sono i locali che furono scenari di storia patria, come il Gran Caffè Renzelli di Cosenza, in
Calabria, in questo locale furono decisi i mo4 cosen4ni del 1844 contro i Borbone, qui i gendarmi fecero
sostare i patrio4 AXlio ed Emilio Bandiera per dar loro ristoro e da qui venivano invia4 dolci e sorbeX
nelle carceri della ci8à per alleviare la detenzione dei due fratelli e degli altri patrio4 che morirono
fucila4 nel Vallone di Rovito. E ancora qui i garibaldini, nel se8embre del 1860, festeggiarono al punto da
danneggiare il locale. In questo cenacolo di ricordi illustri un evento culturale ripercorrerà la storia del
locale che oggi vanta se8e generazioni della stessa s4rpe.
L’isola della nobiltà, della bellezza e dell’arte, la Sicilia, si racconta a8raverso alcuni dei suoi locali
storici più ricchi di storia e di eccellenze. Si parte da Palermo con il Ristorante Casa del Brodo dal
Do>ore, soprannominata così per i camici bianchi usa4 dai proprietari. Durante un’epidemia a Palermo
all’inizio del 1900, gli avventori si accorsero del potere ricos4tuente di quell’oXmo brodo di carne, lo
stesso che la contessa Franca Tasca d’Almerita mandava a prendere per le minestre di palazzo. Il lesso
con patate ha conquistato Rod Steiger, Raf Vallone, Claudia Cardinale, Renata Tebaldi. A Palermo è
un’is4tuzione, e uno dei gioielli Liberty della ci8à.
Con l’esclusivo semifreddo “Ali Pascià”, che ricorda come l’isola fu culturalmente segnata dalla cultura
araba, il Ristorante La Bo>e di Monreale presenta una cucina di classe, e racconta del cenacolo di ar4s4
e di personaggi che lo hanno frequentato, come: come Carla Fracci, Mario Del Monaco, Beniamino Gigli,
Renata Tebaldi e in ques4 anni, anche il segretario Onu Kofi Annan. È tra le più an4che ges4oni di Sicilia.
Da Palermo a Catania con la Cioccolateria Caffe>eria Fabbrica Finocchiaro, tes4mone Liberty delle
novecentesche fabbriche siciliane di caramelle, confeX pregia4, confe8ure, cioccolata e granite, è storia
della tradizione dolciaria dell’Isola. Conserva facciate, ampi spazi originali divisi da archi e colonne, al4
soffiX affresca4, arredi e cimeli. Inventore delle caramelle a sigare>a, tra i clien4 illustri ha avuto lo
scri8ore Di Maggio e lo storico Giarizzo. Un’a8enta visita guidata il 7 o8obre racconterà i tan4 anni di
storia ed eccellenza del locale.

ROSI FONTANA PRESS & PUBLIC RELATIONS

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