Matteo respinto dalla Libia: “Persona non gradita”

. Viminale: “Incomprensione”. Opposizione ironizza: “Brutta cosa i respingimenti”Il comunicato ufficiale di Bengasi ha precisato che la delegazione era stata informata “della necessità di lasciare immediatamente il territorio libico”

La delegazione del Team Europe, che includeva i ministri dell’Interno di Italia, Malta e Grecia, è stata fermata all’aeroporto di Bengasi e dichiarata “persona non gradita” dal governo orientale in mano al leader della Cirenaica e dell’Esercito Nazionale Libico, il generale Khalifa Haftar. L’incidente ha coinvolto anche il commissario europeo per gli Affari interni e l’Immigrazione, Magnus Brunner, oltre al ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, e ai rispettivi colleghi Makis Voridis per la Grecia e Byron Camilleri per Malta. Secondo il Viminale si tratta di un’incomprensione di natura protocollare. In un comunicato stampa rilasciato dal governo di stabilità nazionale, quello che controlla la Libia orientale, e firmato dal primo ministro Osama Saad Hammad, viene spiegato che la visita a a Bengasi sarebbe avvenuta “in violazione di tutte le norme diplomatiche e le convenzioni internazionali”, con “comportamenti che rappresentano una totale mancanza di rispetto per la sovranità libica e in violazione delle leggi libiche e la mancata osservanza delle procedure organizzate per l’ingresso e la residenza dei diplomatici stranieri e di quanto previsto dalla circolare emanata dal Governo Libico”. La comunicazione ha precisato che la visita prevista era stata “annullata dopo il loro arrivo all’aeroporto di Bengasi” e che la delegazione era stata informata “della necessità di lasciare immediatamente il territorio libico” in quanto “persone non gradite” al suo arrivo all’aeroporto internazionale di Benina. Poco dopo, i tracciati dei voli del ministro Piantedosi e del commissario Brunner sarebbero stati rilevati nelle rispettive direzioni di Roma e Malta.

Fonti diplomatiche hanno specificato più tardi che non si sarebbe trattato di un atto ostile, ma di una “mancata autorizzazione formale per l’atterraggio e l’incontro previsto con le autorità locali”. Ma non è servito a impedire i commenti. Tra i primi a rilanciare sui social l’insolito “respingimento” è stato il fondatore della ong Mediterranea, Luca Casarini: “Caspita. Il ministro Piantedosi, insieme ai suoi compari di Grecia e Malta, in tour in Libia per comprarsi i servizi delle milizie per respingere i migranti, sono stati respinti a loro volta, da Benghazi. I respingitori che vengono respinti. Però”, ha scritto su X. Dove ha commentato anche il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Piantedosi respinto alla frontiera dal Governo libico di Bengasi: brutta cosa i respingimenti signor ministro…”. E il dem Matteo Orfini: “Piantedosi è stato respinto dalla Libia perché accusato di ingresso illegale. Stavo pensando a un commento ironico, ma direi che va già bene così”. Ancora: “Un altro trionfo del ministro Tajani. Al suo arrivo in Libia, per poco non hanno arrestato Piantedosi”, ha scritto sui social il responsabile esteri di Italia viva, il senatore Ivan Scalfarotto.

3 thoughts on “Matteo respinto dalla Libia: “Persona non gradita”

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