Badia Tedalda, via libera al parco eolico di monte Loggio

Il progetto eolico di Badia del Vento si farà. Approvato l’impianto con 7 pale da 180 metri sul Monte Loggio , nonostante il no della Soprintendenza: Il provvedimento autorizzatorio (Paur) nelle mani della giunta regionale, che darà la concessione per l’avvio dei lavori, ma l’Emilia Romagna ha pronto il ricorso al Tar.

. È quindi passato l’impianto di 29,4 megawatt di potenza, che prevede l’installazione di sette aerogeneratori alti 180 metri nel territorio di Badia Tedalda; per la precisione, nella zona del Monte Loggio, rilievo dell’Appennino sopra la frazione di Rofelle e al confine con il Comune romagnolo di Casteldelci, la cui amministrazione da sempre ha osteggiato le pale per i forti impatti di carattere paesaggistico e ambientale derivanti da questa soluzione. Si sono espressi a favore tutti gli enti che erano stati invitati in videoconferenza, fra i quali Regione Toscana, Provincia di Arezzo e Comune di Badia Tedalda; anche tutti gli uffici regionali si sono trovati d’accordo per il “sì”, di fronte al quale il presidente Eugenio Giani e l’assessore Monia Monni hanno preso atto; l’unico parere negativo è stato quello della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo, non tanto per la oramai nota questione dell’impatto paesaggistico (che comunque è stata tenuta in considerazione), quanto per l’interferenza delle torri sulla chiesa di Rofelle, che è un monumento e quindi un bene culturale a tutti gli effetti. Di certo, Emilia Romagna e Marche non staranno ferme, a costo di rivolgersi anche al governo nazionale, poiché convinte di aver subito un torto dal comportamento della Regione Toscana, apparso per esse più evidente dopo aver constatato che la stessa Toscana ha bocciato gli impianti con effetti visivi ricadenti sul proprio territorio, . Non solo: sarebbero stati anche disattesi i punti dell’accordo firmato in gennaio fra Toscana ed Emilia Romagna proprio per le aree a cavallo fra le due regioni lungo la dorsale appenninica; accordo che prevedeva la condivisione nelle decisioni da adottare. Non pare quindi che sia il caso dell’eolico. Con la chiusura del procedimento, Fera potrà avviare i lavori, restando aperti i termini per eventuali ricorsi. La Soprintendenza potrà rivolgersi alla Presidenza del Consiglio tramite il Ministero della Cultura, mentre Emilia-Romagna, Marche ed enti locali potranno ricorrere al TAR Toscana.

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