
Un libro edito da Toscana Oggi, scritto da Marcello Mancini e Giovanni Pallanti, racconta l’altra faccia della Liberazione: quella dei sacerdoti cattolici uccisi dai nazifascisti e rimossi dalla memoria ufficiale. Il volume sarà presentato venerdì 3 ottobre ad Arezzo. Interverrà anche il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro mons. Andrea Migliavacca
Un’altra Resistenza è esistita. Quella dei sacerdoti e dei cattolici che, tra il 1943 e il 1944, in Toscana come in altre regioni italiane, pagarono con la vita la scelta di restare accanto al loro popolo. Non avevano il fazzoletto rosso al collo, ma un breviario in tasca. Eppure anche loro – tanti, troppi – furono fucilati, impiccati, torturati. E spesso dimenticati. A restituire voce a queste figure arriva un libro necessario: “Il Sangue degli Angeli. La faccia scomoda della Resistenza, il contributo dei cattolici per la libertà”, scritto da Marcello Mancini e Giovanni Pallanti, con l’introduzione del direttore di Toscana Oggi, Domenico Mugnaini. Il volume sarà presentato venerdì 3 ottobre alle 17.30, nella Sala Grande di Giustizia del Palazzo Vescovile di Arezzo (piazza del Duomo n.1). Oltre agli autori e all’editore, interverranno il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro mons. Andrea Migliavacca e il prof. Ivo Biagianti, già docente di storia moderna presso l’Università di Siena. “Il Sangue degli Angeli” smonta l’idea che la Resistenza sia stata un’esclusiva di una sola parte politica, e racconta invece l’ampiezza di un movimento civile e morale che coinvolse preti, suore, fedeli e tanti laici cattolici. Come don Ferrante Bagiardi, parroco di Castelnuovo dei Sabbioni, che prima di essere fucilato con i suoi parrocchiani, li rassicurò dicendo: «Vi accompagno io davanti al Signore». O don Alcide Lazzeri, parroco di Civitella Valdichiana, che di fronte al plotone d’esecuzione implorò: «Fucilate me e lasciate vivere gli altri». Ma i nazisti non ebbero pietà, e solo nel territorio aretino tra Civitella, Cornia e San Pancrazio furono massacrate oltre 240 persone. Accanto ai sacerdoti, il libro ricorda anche tanti partigiani cattolici e deputati della Democrazia Cristiana, che dopo la guerra furono protagonisti nella costruzione della Repubblica e nella stagione delle riforme guidate da Alcide De Gasperi. Il volume, sottolineano gli autori, non vuole negare nulla alla narrazione resistenziale, ma restituire ciò che troppo a lungo è stato ignorato. “Il Sangue degli Angeli” è dunque un atto di giustizia, civile e storica, che – nell’80° anniversario della Liberazione – invita a riflettere su un’idea più ampia e vera di eroismo. Quella di chi, per amore del proprio popolo, si è fatto pastore fino alla morte. E ancora oggi, troppo spesso, non ha un nome nei libri di scuola.
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Luca Primavera