
BIELLA – PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO LE DONNE MUOVONO LE MONTAGNE” E DEL RICONOSCIMENTO PAOLO CONSIGLIO – Nella cornice di “Cittadellarte – Fondazione Pistoletto” si è tenuta oggi la prima giornata di lavori assembleari, che hanno visto la partecipazione di centinaia di Delegati da tutta Italia Si è aperta oggi a Biella, nella cornice di “Cittadellarte – Fondazione Pistoletto”, l’Assemblea nazionale dei Delegati 2023 del Club alpino italiano, organizzata dalla Sezione Cai della città laniera, che quest’anno festeggia il 150esimo anniversario.
In apertura, il Presidente generale Antonio Montani ha espresso la solidarietà dell’intero corpo
sociale alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dalla drammatica ondata di maltempo.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, nel proprio saluto alle
centinaia di Delegati arrivati a Biella da tutta Italia, ha evidenziato le criticità di questo momento
storico, dove il cambiamento climatico sta avendo un’accelerazione senza precedenti, e la
conseguente necessità di raggiungere un equilibrio, ecologico, energetico e sociale, nel rapporto tra
uomo e natura e nell’utilizzo delle risorse naturali.
Oltre a lui, sono intervenuti per un saluto il Sindaco di Biella Claudio Corradino, il Presidente della
Provincia di Biella Emanuele Ramella Pralungo, il Vicepresidente e Assessore allo Sviluppo della
Montagna della Regione Piemonte Fabio Carosso, l’Assessore al Welfare della Regione Piemonte
Chiara Caucino, il Presidente di Banca Sella Maurizio Sella, il Ten. Col. Valerio Stella, in
rappresentanza del Comandante delle Truppe Alpine Gen. C.A. Ignazio Gamba, Gian Mario
Gervasoni, in rappresentanza del Presidente di ANA (Associazione Nazionale Alpini) Sebastiano
Favero, il Presidente di Federparchi Luca Santin, Paola Vercellotti di Ucem e il maestro
Michelangelo Pistoletto.
La mattinata è proseguita con le presentazioni dei candidati alla carica di Vicepresidente generale:
Giacomo Benedetti (rieleggibile per il secondo mandato triennale), Angelo Ennio De Simoi e Carlo
Alberto Garzonio. Concorso “Le donne muovono le montagne”
Nel corso dei lavori sono stati premiati i vincitori della prima edizione del concorso fotografico
organizzato dal Cai “Le donne muovono le montagne”, dedicato al ruolo delle donne nello sviluppo
delle comunità montane e nella tutela delle risorse naturali.
Al concorso hanno partecipato 692 persone, per un totale di 988 fotografie: di queste ultime, 442
erano candidate nella categoria “Frequentazione della montagna”, 114 nella categoria “Società e
cultura delle Terre alte” e 432, pari a 72 reportage, nella categoria “Una storia al femminile”.
La giuria, composta dai fotografi Roberto Moiola e Alessia Bortolameotti, dalla Direttrice del Museo
nazionale della montagna di Torino Daniela Berta, dalla Direttrice del Trento Film Festival Luana Bisesti e dal fotografo e componente del Centro di cinematografia e cineteca del Cai Michele
Ambrogi, ha valutato le foto basandosi esclusivamente sui criteri di qualità della fotografia, attinenza
al tema, aderenza ai valori Cai e originalità.
Paolo Jeannin di Rezzato (BS) è stato il primo classificato nella categoria “Frequentazione della
montagna”, con la foto intitolata “Caro diario”, scattata nel 2022 all’esterno del Rifugio Brentei (TN)
per immortalare un momento di silenzio e di sospensione dedicato alla scrittura della protagonista
della foto. n«Frequentare la montagna: raccontare la nostra presenza con un pensiero sul libro degli ospiti di un bivacco, così come abbozzare degli appunti sul nostro diario, sono un momento privato e silenzioso,talvolta non facile da documentare in modo artistico. Ci è riuscito l’autore, fotografando un momento di intimità rubata con discrezione, e raccontandoci quella sensazione di appartenenza profonda alla montagna, in un’atmosfera di oscurità in cui il soggetto si staglia perfettamente nella scena. Dalla
penombra nasce uno scatto di grande impatto visivo», recita la motivazione della giuria.
Luciano Casagranda di Albiano (TN) ha vinto nella categoria “Società e cultura delle Terre alte”, con
la foto intitolata “Conduzione di una capra al becco”, scattata nel 2007 nella Valle dei Mocheni
(TN). «Una scena d’altri tempi, in cui una donna anziana conduce una capra verso il becco, come racconta
l’autore nel titolo. Una scena impreziosita dalla luce calda e radente che si insinua nel paesaggio
innevato, con la strada che conduce l’osservatore nella stessa direzione in cui si muove il soggetto.
Un momento di grande impatto, una scena autentica e originale che abbiamo deciso di premiare,
quasi all’unanimità, con il gradino più alto di questa categoria», recita la motivazione.
Casagranda è il primo classificato anche della terza e ultima categoria, “Una storia al femminile”, con
la serie di foto intitolata “Rosina, una vita sull’Alpe (88° anno)”, scattate tra il 2012 e 2022 sempre
nella Valle dei Mocheni (TN). Per la giuria si tratta di «un reportage davvero originale, di grande impatto emotivo e carico di significato, in un mondo delle terre alte che va lentamente scomparendo – non a caso il soggetto è una persona anziana. Rosina, la protagonista di questa foto-storia, ci parla con le sue espressioni intense, la composizione delle scene costituisce un estratto reale della faticosa vita di questa donna e del trascorrere delle sue giornate nel bel mezzo del mondo della montagna. Ogni singola scena si incastra perfettamente in questo puzzle estivo catturato nella valle dei Mocheni».
Stefano Roverato di Como e Fabio De Villa Palù di Bressanone (BZ), si sono classificati
rispettivamente secondo e terzo nella categoria Frequentazione della montagna”; Maria Elena
Galardi di Carrara e Roberto Cavallo di Torino sono rispettivamente seconda e terzo nella categoria
“Società e cultura delle Terre alte”; Marta Corrà di Borgomanero (NO) e Stefania Gentili di
Montenars (UD) sono rispettivamente seconda e terza nella categoria “Una storia al femminile”.
Tre menzioni speciali sono state infine assegnate a Giulia Zivelonghi di Verona, Stefano Ragazzo
di Camposampiero (PD) e Rudy Signorini di Sondrio.
Clicca qui per scaricare tutte le foto con le relative motivazioni.
Riconoscimento Paolo Consiglio
Sono due le salite alpinistiche, effettuate entrambe sul Cerro Torre (Patagonia argentina) dal 25 al
27 gennaio 2022, ad aver vinto ex aequo il Riconoscimento Paolo Consiglio 2023, che il Club
alpino accademico italiano (Sezione nazionale del Cai) conferisce a spedizioni di carattere
esplorativo o di elevato contenuto tecnico, organizzate da piccoli gruppi di alpinisti a prevalente
composizione giovanile nell’anno precedente.
Il novarese Corrado Pesce e l’argentino Tomas Aguilò hanno aperto una nuova via sulle pareti Est
e Nord, chiamata “La Norte”, mentre i Ragni di Lecco Matteo della Bordella, Matteo De Zaiacomo
e David Bacci, sempre sulle stesse pareti, hanno aperto “Brothers in Arms”. Entrambe le vie sono
lunghe 1200 metri e sono di difficoltà 7a. Corrado Pesce e Tomas Aguilò, durante la discesa, sono stati investiti da una frana di ghiaccio e rocce. Pesce è rimasto gravemente ferito e immobilizzato, mentre Aguilò è stato in grado di continuare la discesa, all’alba, per poter lanciare l’allarme. Per Corrado Pesce, purtroppo non c’è stata possibilità di soccorso e il giorno dopo, con il miglioramento del tempo, non si è più trovata traccia del corpo. A lui, dunque il Riconoscimento Paolo Consiglio è stato dunque conferito
postumo.
«Si vuole premiare la salita di due vie nuove, indipendenti al 75%, su una cima emblematica,
universalmente riconosciuta come la guglia di roccia più difficile al mondo», recita la motivazione. «La
sola idea di percorrere una linea nuova, anche se parzialmente già superata, e di provarla poi
effettivamente è indice di estrema determinazione, grandi capacità tecniche e di una maturità
alpinistica completa e non comune. La serie di tentativi necessari a portare a termine un progetto di
questo tipo, nello stile opportuno e indispensabile a minimizzare i rischi, testimonia il valore assoluto
di queste salite. La scalata in stile alpino di queste pareti è un affare oltremodo serio. Percorrere in
toto o in parte la parete nord del Torre è poi un momento particolarmente rischioso, per il possibile
crollo dei funghi ghiacciati che circondano la vetta – come purtroppo avvenuto durante la discesa su
“La Norte”. Come sempre, al di là del valore intrinseco della salita, si vuole premiare il tipo di
approccio originale e leggero, nel quale la determinazione e il coraggio di mettersi in gioco
rappresentano i cardini sui quali si basa il successo. Non capiterà più l’occasione di dare un premio a
ben due salite contemporanee di questo livello».
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Soci onorari
L’Assemblea dei Delegati ha accolto la proposta di nomina a Socio Onorario del Club alpino italiano
del bellunese Gabriele Arrigoni e del lecchese Pierluigi Airoldi.
Arrigoni in quanto «promotore a tutti i livelli, dal locale al nazionale, dei valori più alti del Sodalizio.
Sempre mosso da sentimenti di puro volontariato, con esemplare dedizione ha prestato in modo
determinante il proprio contributo all’approccio delle giovani generazioni alla montagna, alla
promozione della cultura alpina e della tutela dell’ambiente, allo sviluppo dell’elisoccorso e della
medicina di montagna, alla tenace cura e manutenzione delle opere alpine».
Airoldi, dal canto suo, è il «massimo esempio di alpinista non professionista ha portato con
inesauribile curiosità esplorativa e gioiosa leggerezza gli ideali del Club Alpino Italiano sulle piu
remote montagne del pianeta, senza mai far venir meno la trasmissione della propria esperienza a
generazioni di giovani alpinisti».
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Club Alpino Italiano