Inizia il percorso di realizzazione della Casa di Comunità a Città di Castello

Il consiglio comunale ratifica la delibera di giunta per la permuta di immobili con l’Usl Umbria 1  Con il voto favorevole del consiglio comunale alla deliberazione di giunta per la permuta della proprietà dell’immobile del Centro di Salute di via Vasari tra Comune e Usl Umbria 1, inizia il percorso di realizzazione della nuova Casa di Comunità a Città di Castello,

sulla quale la Regione investirà fondi del PNRR per 1 milione 700 mila euro, più 834 mila euro per due Centrali Operative Territoriali (COT). Con i 15 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, il parere contrario della Lega e le 5 astensioni di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FDI, FI e Castello Civica, la massima assise cittadina ha ratificato nell’ultima seduta la deliberazione di giunta numero 105 del 31 maggio scorso, adottata d’urgenza dall’esecutivo con i poteri del consiglio comunale per la variazione al bilancio di previsione 2023-2025. Come spiegato dall’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli, l’atto della giunta ha recepito l’operazione conclusa con l’Usl Umbria 1 per la permuta, con relativa rimozione del vincolo di destinazione d’uso sanitaria dell’edificio che sarà quindi fruibile per utilizzo sociale, dell’immobile di proprietà dell’azienda sanitaria della Casa Albergo di via Luca Signorelli con gli immobili di proprietà comunale che ospitano i centri di salute di via Vasari-via Togliatti, nel quartiere Madonna del Latte, e di via Unione Sovietica a Trestina. Con la deliberazione di giunta, era stata inoltre resa possibile la pubblicazione del bando pubblico riguardante le sperimentazioni di progetti di Vita indipendente per persone con disabilità che la Regione dell’Umbria ha finanziato con 171 mila euro al Comune di Città di Castello come capofila della Zona Sociale 1. “Il Comune di Città di Castello aveva sempre sostenuto la soluzione dell’ex ospedale, ma non si è tirato indietro quando si è trattato di fare i conti con la realtà e di mettere a disposizione del progetto della Casa di Comunità l’immobile di via Vasari, pur di garantire ai cittadini questo servizio e fare di tutto per mettere la Regione nella condizione di investire a Città di Castello piuttosto che in altri territori”, ha chiarito il sindaco Luca Secondi, intervenendo nel dibattito in aula. In precedenza, la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni aveva preannunciato la propria astensione, sottolineando: “la permuta sancisce che la Casa di Comunità sarà realizzata in via Vasari, come voluto dalla Regione, chiudendo per sempre la strada alla soluzione dell’ex ospedale”. Il capogruppo della Lega Valerio Mancini aveva espresso la propria contrarietà rimarcando la convinzione che la scelta giusta per la Casa di Comunità fosse l’ex ospedale. “L’immobile di via Vasari non è sufficiente per una città come la nostra, né per metratura, né per parcheggi disponibili, né per posizione, rispetto alla collocazione nel centro storico della città”, aveva spiegato l’esponente della minoranza. Nell’evidenziare “il paradosso di un voto favorevole della maggioranza che aveva sempre sostenuto la soluzione dell’ex ospedale”, il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani aveva ribadito la sintonia la scelta della Regione di non destinare l’ex ospedale per la Casa di Comunità, condividendo che il lascito Mariani non potesse essere investito per opere di edilizia, ma per finalità sociali e sanitarie. “Il paradosso c’è stato semmai nel momento in cui la Regione, dopo aver predisposto a livello burocratico-amministrativo un iter pianificato per l’utilizzo anche delle risorse del Lascito Mariani, ha deciso diversamente”, aveva eccepito il sindaco Secondi, rimarcando “la costanza dell’amministrazione comunale nella rivendicazione della Casa di Comunità a Città di Castello”. “Nello scegliere un’altra strada, la Regione aveva valutato insieme all’Usl Umbria 1 soluzioni che non erano a Città di Castello e, se il Comune non si fosse messo a disposizione, l’investimento per la Casa di Comunità sarebbe potuto andare altrove”, aveva chiarito il primo cittadino facendo riferimento alle ipotesi ventilate che riguardavano immobili a Umbertide. In sede di dichiarazioni di voto, il consigliere Mancini aveva ribadito che “il progetto della Casa di Comunità nell’ex ospedale prospettato dall’Usl Umbria 1 era ampiamente sostenibile”. “Quella doveva essere la destinazione per il bene di questa città, per i valori immobiliari di questa città e per il rilancio del centro storico, ma la Regione ha scelto di fare una Casa di Comunità davanti ai carrelli di un supermercato e davanti a una chiesa”, ha aggiunto l’esponente della Lega. La consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione) aveva preso la parola per eccepire: “le Case di Comunità nel piano regionale erano 17 e non mi sembrava assolutamente che Città di Castello fosse stata esclusa”. “Mi compiaccio che con la permuta immobiliare sia arrivato a destinazione un processo iniziato ormai da qualche anno, ma rimango assolutamente ferma nell’idea che la Casa di Comunità in via Vasari non possa essere sviluppata in base al progetto che ho visto, quindi mi asterrò”, ha detto Bassini. “Le confermo che, una volta venuta meno la scelta dell’ex ospedale, c’è stata un’istruttoria da parte dell’Usl Umbria 1 e della Regione per valutare immobili pubblici o magari demaniali, visto il finanziamento con il PNRR, da funzionalizzare per la Casa di Comunità”, aveva ribadito il sindaco Secondi, intervenendo di nuovo. “Ecco perché – aveva aggiunto – era d’obbligo da parte del Comune Città di Castello, pur confermando la preferenza per l’ex ospedale, mettere a disposizione i propri immobili per questo obiettivo”. “Poi – aveva concluso Secondi – posso condividere la valutazione sulla ristrettezza della superficie che verrà utilizzata, tant’è che nella comunicazione ufficiale all’Usl Umbria 1 abbiamo dato la disponibilità di un ulteriore terreno per poter allargare l’area da destinare all’investimento”.

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