
La prima autostrada in Italia venne completata nel 1924: si tratta della Milano-Varese, quella che diventerà, anni dopo, l’Autostrada dei Laghi, ossia l’autostrada A8. Oltre a essere la prima autostrada italiana, la Milano-Varese viene ricordata anche come la prima autostrada del mondo. E questo può risultare strano, considerato il difficile rapporto che il nostro Paese aveva con le automobili nei primi decenni del Novecento.
Nel 1922, quando il progetto venne approvato, in Italia vi erano poco più di 40.000 automobili, dunque una vettura ogni 1.000 abitanti. Altri Paesi, invece, potevano vantare una motorizzazione ben più avanzata: la Francia contava in tutto 300.000 automobili, con 8 veicoli ogni 1.000 abitanti, mentre il Regno Unito faceva ancora di più, con 600.000 veicoli, e quindi 15 automobili ogni 1.000 abitanti. Negli Stati Uniti c’erano 10 macchine ogni 1000 abitanti.
Lo scenario non migliorava con la rete stradale esistente. Era infatti convinzione comune che l’automobile potesse servire solo per il traffico locale, e che per tutto il resto ci fosse il treno. Per questo motivo, in Italia, per anni imperò una legge del 1865 che proibiva di costruire strade importanti tra due città già collegate da una ferrovia attiva. Le condizioni delle strade esistenti erano discutibili, con le sole province di Milano e di Roma che prevedevano la loro manutenzione attraverso operazioni di cilindratura e catramatura; mentre nel resto d’Italia si riparavano le buche con la ghiaia. In questo contesto nessuno avrebbe mai pensato di costruire la prima autostrada del mondo proprio in Italia. L’idea è da attribuire all’ingegnere milanese Piero Puricelli.
Autostrada dei laghi, un’idea di Piero Puricelli
In molti sanno qual è stata la prima autostrada italiana. Poche persone, invece, conoscono la sua storia. Piero Puricelli, laureato in ingegneria meccanica a Zurigo, divenne famoso nel 1922 per aver realizzato in soli 100 giorni l’Autodromo di Monza. Forte di questo successo, l’ingegnere iniziò a pensare alla costruzione di una strada completamente riservata al traffico motorizzato. Puricelli era convinto che, di lì a poco, la trazione a motore avrebbe completamente sostituito quella animale. L’automobile era pronta a prendere il sopravvento, e Puricelli desiderava «costruirgli una strada non interessata da altre vie, con caratteristiche geometriche, tecniche e strutturali idonee per esplicare le prestazioni di velocità e di portata, con la maggiore garanzia di sicurezza». L’obiettivo finale, per l’ingegnere, era «creare nel nostro Paese una coscienza stradale».
Altrove nel mondo erano stati completati, negli anni precedenti, progetti simili. Per volere dell’imperatore Guglielmo, a Berlino nel 1904 era stata realizzata una strada riservata alle automobili, e sempre a Berlino nel 1921 era stata costruita una strada urbana per i veicoli a motore. Ma nessuna di queste, per le loro caratteristiche, può essere riconosciuta come la prima autostrada nel mondo.
Strenuamente convinto della giustezza delle proprie idee, Puricelli decise di concentrarsi lì dove maggiore era il contrasto tra traffico intenso e strade in condizioni pessime, e quindi tra Milano e i Laghi lombardi. L’ingegnere espose la sua idea all’Automobile Club di Milano già nel gennaio del ’22, trovando poco dopo tutti i finanziamenti privati necessari (solo nel 1933 in Italia verrà emanata una legge volta a regolamentare la costruzione di autostrade). La salita al potere di Mussolini, nell’autunno dello stesso anno, anziché bloccare i lavori lì accelerò, con il futuro dittatore che vedeva nella costruzione della prima autostrada italiana un traguardo importante per il percorso del Paese verso il progresso. L’autostrada fu completata nel settembre del 1924 e venne inaugurata dal re Vittorio Emanuele III in persona che, insieme a Puricelli, percorse il tratto stradale a bordo della sua Lancia Trikappa. Le cronache dell’epoca non lesinarono lodi all’opera, arrivando perfino a dire che «il cemento è liscio come il parquet». La prima autostrada italiana era dunque completata: 50 chilometri a una corsia per senso di marcia, perlopiù rettilinea, dapprima senza caselli, ma provvista di area di servizio intermedia con fermata obbligatoria per pagare il pedaggio.
Dopo la costruzione della prima autostrada in Italia
Il tratto inaugurato nel 1924 fu il primo di una nutrita serie. Il secondo troncone dell’opera, quello tra Lainate e Como, con i suoi 24 chilometri di lunghezza, venne aperto nel giugno del 1925, mentre il terzo, tra Gallarate e Sesto Calende, di soli 11 chilometri, venne inaugurato nel settembre dello stesso anno. Da quel momento in poi i tratti autostradali italiani si moltiplicarono. Nel 1927 fu la volta dei 49 chilometri della Milano-Bergamo, con il ponte sull’Adda ad arco unico da 80 metri, con un’altezza di 40 metri dal corso d’acqua. Non solo in Lombardia, però, si costruirono autostrade. Nel 1928 venne inaugurata la Roma-Ostia, illuminata a giorno con 3.000 lampade elettriche, mentre l’anno successivo un’autostrada copriva i 21 chilometri tra Napoli e Pompei. Tra il 1932 e il 1933 furono aperte la Firenze Mare, la Padova-Venezia e la Torino-Milano. L’idea di Puricelli, dunque, fu imitata in lungo e in largo. L’ingegnere – divenuto nel frattempo senatore fascista – aspirava però a qualcosa di più grandioso, accarezzando l’idea di una rete stradale europea: nel 1933 si incontrò a Berlino con Hitler per parlare proprio di questo, e arrivare poi al lancio del progetto della strada diretta Roma-Berlino che però restò sulla carta, in seguito allo scoppio della guerra.
I numeri della prima autostrada italiana
In totale, con tutti i 5 tronchi che la costituivano, la Milano Laghi si estendeva per 84,5 chilometri. Vista l’orografia lombarda non deve stupire la presenza di opere di ingegneria come ponti e tunnel. Si parla principalmente del ponte ad arco unico sul fiume Olona, del tunnel di Olgiate Olona, dei cavalcavia di Musocco e del cavalcavia di Vergiate. In tutto furono movimentati 2 milioni di metri cubi di terra, furono usati 200.000 quintali di cemento, 65.000 metri cubi di ghiaia e 32.500 metri cubi di sabbia. Il costo totale dell’Autostrada dei Laghi fu di 75 milioni di lire: pur con 7 milioni di spesa non preventivata, ci si mantenne dunque al di sotto di un milione di lire per ogni chilometro.
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