
Il 28 gennaio 1966 nascono ufficialmente i POOH con i seguenti componenti: Valerio Negrini (20 anni, batteria), Mauro Eduardo Zini Bertoli (21 anni, chitarra), Robert Gillot (tastiere), Mario Goretti (21 anni, chitarra) e Gilberto Faggioli (21 anni, basso).Riassumere la biografia dei POOH e quella dei loro 50 anni di fantastica carriera è praticamente impossibile. La band è considerata, da molti, come la maggiore della storia discografica italiana e, in assoluto, una delle più longeve: ha venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.
Il principale artefice della nascita dei Pooh è stato senz’altro Valerio Negrini, batterista bolognese, che nel 1962 insieme a Mauro Eduardo Zini Bertoli, chitarrista autodidatta, anch’egli di Bologna, decide di mettere su una band chiamandola “Jaguars”La formazione iniziale, oltre al duo Negrini-Bertoli, comprende: Orlando Piccinelli, Vittorio Costa e Giancarlo Cantelli. Successivamente, Vittorio Costa abbandona la band, Graziano Giacomoni entra nella formazione e Bruno Barraco prenderà il posto di Piccinelli. Questa è la seconda formazione dei Jaguars. Nella formazione definitiva della band, Mario Goretti prende il posto di Barraco, Gilberto Faggioli subentrerà a Giancarlo Cantelli e Robert Gillot, alle tastiere, sostituirà Graziano Giacomoni. Nel 1966 il nome del gruppo fu cambiato in “POOH” vista l’omonimia con un gruppo di Roma che aveva già inciso un disco proprio con il nome Jaguars.Il primo 45 giri dei Pooh, datato 1966, contiene i brani “Vieni fuori (Keep on Running)” e “L’uomo di ieri” (il titolo di quest’ultimo sarà cambiato in “Sono l’uomo di ieri” nel successivo Lp.Sul finire del mese di aprile 1966 Bob Gillot viene sostituito da Roby Facchinetti e durante l’estate dello stesso anno Riccardo Fogli entra a far parte del complesso sostituendo Gilberto Faggioli, bruscamente “licenziato” da Bertoli & company. L’incontro fra l’ex cantante degli Slenders, un gruppo rock di Piombino, e il complesso dei Pooh avviene al Piper di Milano. Nell’autunno del 1967, Mauro Bertoli, co-fondatore dei Pooh, lascia il gruppo per dedicare più tempo alla sua famiglia (si era appena sposato): i Pooh rimangono in 4. Nell’autunno del 1968, un giovane diciassettenne di Bologna, Donato “Dodi” Battaglia sostituisce alla chitarra Mario Goretti, che lascia la band perché convinto che il progetto POOH non potesse durare a lungo (aprirà a Bologna un’azienda di amplificatori). L’8 settembre 1971, un giovane batterista romano di 23 anni, Stefano D’Orazio, entra ufficialmente nei Pooh per sostituire Valerio Negrini il quale, tuttavia, rimarrà sempre “dietro le quinte” del gruppo come autore dei testi (Negrini è stato sempre considerato come il “quinto Pooh”). Valerio Negrini e Stefano D’Orazio sono stati gli autori dei testi di tutte le canzoni dei Pooh. Nel dicembre del 1972, Riccardo Fogli lascia i Pooh per la nota storia d’amore con Patty Pravo. Iniziano le ricerche di un bassista. Il 15 febbraio 1973, Bruno “Red” Canzian, chitarrista/bassista trevigiano di 22 anni, diventa ufficialmente il nuovo bassista dei Pooh: sostituisce Riccardo Fogli. Il 3 marzo 1990 i POOH trionfano a Sanremo al 40° Festival della Canzone Italiana con il brano “Uomini Soli” scritta dal duo Facchinetti-Negrini. Nell’ottobre del 2009, dopo 38 anni, Stefano D’Orazio lascia ufficialmente la band: la sua ultima produzione con i Pooh rimane il doppio-CD intitolato “Ancora una notte insieme”. Il 12 ottobre 2010 esce “Dove comincia il sole”, l’ultimo album da studio dei POOH (con la nuova e inedita formazione “a tre”). Il 3 gennaio del 2013 muore, a 66 anni, il fondatore, paroliere ed ex batterista dei Pooh, Valerio Negrini. Nel 2015 la band decide di riunirsi: nasce così la “Reunion”, occasione durante la quale tornano in formazione Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli. Con questa formazione “a cinque” i Pooh faranno gli ultimi concerti durante tutto il 2016 per poi sciogliersi definitivamente a dicembre dello stesso anno. Nel dicembre del 2016, a cinquant’anni dall’esordio, i Pooh hanno deciso di mettere la parola “fine” alla loro lunga e gloriosa carriera, sciogliendosi definitivamente. Il gruppo resterà comunque negli annali della musica italiana come il più longevo e, probabilmente, come il più famoso e prolifico. Il 30 dicembre 2016 i Pooh hanno eseguito il loro ultimo concerto presso la ‘Unipol Arena’ di Casalecchio di Reno (Bologna, dove tutto era cominciato 50 anni prima!): per l’occasione, il concerto è stato trasmesso in diretta via satellite in oltre 200 sale cinematografiche d’Italia, compresa la UCI-Cinemas PalaRiviera di San Benedetto del Tronto. È stata la prima volta in assoluto che una band decide di chiudere la propria carriera con un concerto dal vivo trasmesso in diretta via satellite nelle sale cinematografiche.Il 6 novembre 2020, all’età di 72 anni, muore a Roma Stefano D’Orazio presso l’ospedale in cui era stato ricoverato perché colpito dal Covid-19.Sette mesi prima (aprile 2020), durante la pandemia, avveva scritto insieme a Roby Facchinetti, la sua ultima canzone: “Rinascerò, Rinascerai”.
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