Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l’umile via dei sogni. Come l’antico Giuseppe, è l’uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide.

Nel silenzio e nell’umile obbedienza alla voce di Dio, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall’Egitto, rifacendo il cammino dell’Esodo. Gesù stesso volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale l’8 dicembre 1870, e la Chiesa con speciale onore lo venera come suo patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia.
Nella ricorrenza dei 150 anni della proclamazione a patrono della Chiesa, Papa Francesco ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe… “al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù”. Così a partire dall’8 dicembre 2020 fino all’8 dicembre 2021 viene celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe.
Per questa occasione è concessa l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno “qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina”.
Oltre all’indizione dell’Anno speciale dedicato a San Giuseppe, il Papa ha pubblicato anche la Lettera apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, in cui indica San Giuseppe come modello di una paternità tenera, coraggiosa, non possessiva, autorevole ma nel servizio e nella carità.