Cambiamento climatico e disabilità. Un appello all’inclusione ed alla consapevolezza

AREZZO – Comunichiamo intendiamo portare all’attenzione pubblica il grave impatto che il cambiamento climatico sta avendo sulle persone con disabilità, con particolare attenzione alle criticità evidenziate dalla comunità scientifica internazionale

Tutti i report dell’ONU, dell’OMS e gli studi pubblicati a partire dagli anni 2000 concordano nel sostenere che le persone con disabilità sono colpite in modo sproporzionato dagli effetti del riscaldamento globale. L’aumento delle temperature, gli inquinanti atmosferici e gli eventi meteorologici estremi — incendi, alluvioni, uragani, ondate di calore — minacciano direttamente il loro diritto alla salute. Secondo l’articolo pubblicato su “Lancet” nel dicembre 2021 – in caso di calamità naturali – il tasso di mortalità tra le persone con disabilità può essere fino a quattro volte superiore rispetto alle persone senza disabilità. Questa disparità deriva da molteplici fattori, tra cui la scarsità di informazioni accessibili, sistemi di allerta inefficaci, infrastrutture inadeguate e atteggiamenti discriminatori ancora presenti nelle istituzioni e tra gli individui. Le persone con disabilità non sono vulnerabili di per sé. Sono rese vulnerabili dalla società che non garantisce i servizi ed i diritti necessari: la loro vulnerabilità è una costruzione sociale che si manifesta soprattutto in situazioni di emergenza e di rischio, quando mancano sistemi di protezione adeguati, informazioni accessibili ed infrastrutture inclusive. Questa mancanza di inclusione rende ancora più difficile la gestione di emergenze come le catastrofi climatiche. L’accordo internazionale “Sendai Framework for Disaster Reduction” (2015) sottolinea l’importanza di coinvolgere le persone con disabilità in tutte le fasi di emergenza. Tuttavia – a livello globale – questa inclusione resta limitata: per esempio – durante la COP29 a Baku – otto organizzazioni internazionali di persone con disabilità hanno protestato contro la loro esclusione dai negoziati sul clima delle Nazioni Unite. Le persone con disabilità costituiscono circa il 15% della popolazione mondiale, rappresentando la più grande minoranza esistente. In tempi di crisi climatica, questa parte della popolazione è tra le più a rischio: le ondate di calore e le alluvioni mettono a dura prova i servizi sanitari e le risorse di sopravvivenza, lasciando indietro chi è già emarginato. Quando le popolazioni sono costrette a migrare per cercare acqua, cibo e mezzi di sostentamento, le persone con disabilità sono spesso tra coloro che vengono di fatto abbandona In conclusione, invitiamo tutte le parti sociali, istituzionali e politiche a riconoscere l’importanza di integrare le persone con disabilità nelle strategie di prevenzione e risposta alle emergenze climatiche. È essenziale mettere in atto politiche inclusive, garantire sistemi di informazione accessibili ed infrastrutture resilienti per tutti, affinché nessuno venga lasciato indietro di fronte alle terribili sfide del nostro tempo.

Fausto Tenti, “Costituente comunista”, Sezione provinciale di Arezzo.

24 thoughts on “Cambiamento climatico e disabilità. Un appello all’inclusione ed alla consapevolezza

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