Ogni diario che arriva a Pieve è una storia che chiede di essere ascoltata

PIEVE SANTO STEFANO – Ci sono quaderni cuciti a mano, lettere mai spedite, taccuini sgualciti, fogli battuti a macchina, parole scritte con grafie incerte o ordinate come ricami. Ogni giorno, da più di quarant’anni, ci prendiamo cura di queste tracce.

Le leggiamo, le accogliamo, le conserviamo. Le proteggiamo dal tempo, dall’oblio, dagli scaffali dimenticati. È un lavoro silenzioso, fatto di ascolto e di pazienza. Ma è anche un gesto civile, che dà voce a chi non l’ha mai avuta, che costruisce memoria dal basso, che rende visibile l’invisibile.

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