Lotta contro i pesticidi e tutela della salute: una questione urgente e globale

AREZZO – Nella recente e storica decisione della Corte Suprema della Provincia di Santa Fe, in Argentina, si è aperto un importante e forse decisivo capitolo nella lotta mondiale contro l’agricoltura industriale ed i danni che essa provoca all’ambiente, al territorio ed alla salute umana ed animale: finalmente una sentenza riconosce formalmente la correlazione tra l’uso massiccio di pesticidi – in particolare il glifosato – e gravi danni genetici

ben documentati, anche sulla popolazione locale, come nel caso della famiglia Córdoba, che ha subìto test genetici rivelatori di aberrazioni cromosomiche. Questi gravi danni – già collegati ad un aumento statisticamente significativo del rischio di tumori, aborti spontanei e malformazioni congenite – rappresentano un invito urgente a riconsiderare con forza i modelli di produzione intensiva agricola basati sulla chimica e sull’utilizzo di sostanze nocive per l’ambiente e la salute pubblica. Le risultanze di studi condotti dalle Università di Río Cuarto e di Rosario evidenziano con cristallina chiarezza come l’esposizione ai pesticidi abbia effetti devastanti sul DNA umano. La sentenza argentina ha quindi stabilito restrizioni molto precise: il divieto di irrorazioni a meno di un km dalle abitazioni – per le applicazioni via terra – e di tre km per quelle aeree, oltre a promuovere pratiche agro-ecologiche e a richiedere al comune di Piamonte di adeguare le normative locali. L’Argentina, uno dei principali esportatori mondiali di soia OGM e di prodotti agricoli trattati con erbicidi come il glifosato, si trova di fronte a un problema etico, scientifico e politico: la messa in discussione del sistema di agricoltura intensiva industriale che ha portato avanti pratiche dannose e spesso illegali in molte parti del mondo. In Italia – pur con norme abbastanza restrittive in vigore – restano evidenti le contraddizioni e le criticità: il divieto di utilizzo del glifosato in aree pubbliche e nelle zone sensibili è un piccolo passo in avanti, ma l’importazione di prodotti agricoli trattati con questa sostanza dall’estero – in particolare da Stati Uniti e Canada – continua a rappresentare un rischio invisibile ma reale per la salute dei cittadini e per l’ambiente. mPer questo è fondamentale non solo rafforzare i divieti e le norme di sicurezza in ambito nazionale ed europeo, ma anche portare avanti azioni legali e di pressione come quelle promosse dal “Pesticide Action Network” (PAN), che ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro la sciagurata decisione della Commissione UE di prorogare l’autorizzazione all’uso del glifosato, dichiarato potenzialmente cancerogeno fin dal 2015. Il nostro impegno come movimento comunista ed ambientalista è quello di promuovere sistemi agricoli rispettosi della salute umana ed animale, dell’ambiente, del territorio e dei diritti dei lavoratori e delle comunità locali: la tutela della salute pubblica ed il rigoroso rispetto delle normative internazionali sono una delle vere battaglia del nostro tempo.

Fausto Tenti, “Costituente comunista”, Sezione provinciale di Arezzo.

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