
Ha “affrontato 13 grandi crisi nel corso della sua vita”, caratterizzata dal rovesciamento del tiranno Foca e da due grandi guerre contro Persiani e Arabi.Le crisi furono: (1) Presa del potere dall’impopolare imperatore Foca nel 610, con il successivo consolidamento e legittimazione della propria autorità; (2) Morte della sua prima moglie Fabia/Eudokia nel 612; (3) Fallimento dei primi tentativi tra il 610 e il 612 di porre fine alla guerra con i Persiani,
che avevano approfittato dell’illegittimità di Foca per invadere e occupare territori; (4) Conquista persiana di Gerusalemme nel 614, massacro dei suoi abitanti, trasferimento di frammenti della Vera Croce in Persia, che mise in imbarazzo il governo e la chiesa, e l’occupazione persiana dell’Egitto nel 619, con la conseguente perdita di ingenti entrate fiscali e approvvigionamenti alimentari; (5) Crisi fiscale, che raggiunse il culmine tra il 619 e il 622; (6) Invasione dei Balcani da parte di Avari e Slavi; (7) Apice delle minacce militari nell’agosto 626, con un blocco, assedio e breve assalto congiunto persiano-avarico alla capitale dell’impero, Costantinopoli; Il rischio corso da Eraclio invadendo il territorio persiano tra il 622 e il 624-628; (9) Divisioni teologiche all’interno della chiesa sulla natura di Cristo e la proclamazione della dottrina dell’Unica Volontà [Monotelismo]; (10) La conquista musulmana della Terra Santa, Gerusalemme, Siria e Mesopotamia tra il 633 e il 639, e l’inizio dell’invasione musulmana dell’Egitto tra il 639 e il 641, che nuovamente mise in imbarazzo il suo governo, creando enormi sfide e perdite di prestigio, ricchezza e risorse; (11) Sforzi per affrontare la rinnovata crisi; (12) Il controverso secondo matrimonio con sua nipote Martina e la relativa crisi di successione, con conflitti tra i figli del primo matrimonio e quelli del secondo; (13) La sua salute, che culminò con la sua morte nel gennaio o febbraio 641.