Da Castrocaro al mondo:  la rivincita di Annalisa contro l’endometriosi

Annalisa Frassineti, presidente nazionale di A.P.E., porta la voce delle donne sulla prestigiosa rivista Lancet OGWH. Una battaglia vinta a suon di coraggio e determinazione scientifica

C’è una donna di Castrocaro che ha fatto sentire la sua voce fino ai piani alti della scienza internazionale. Si chiama Annalisa Frassineti, ha la tenacia tipica della nostra gente romagnola e una missione che porta avanti da vent’anni: dare voce a chi spesso viene zittita dal dolore.

Annalisa è la presidente dell’A.P.E., l’Associazione Progetto Endometriosi, e ha appena contribuito a scrivere una pagina di storia. Una pagina che cambierà la vita a 190 milioni di donne nel mondo. Il lavoro di A.P.E. e quello di endometriosis.org, sono confluiti in uno studio pubblicato su Lancet OGWH, la Bibbia della medicina mondiale. L’endometriosi è una di quelle malattie che hanno il difetto di essere silenziose agli occhi degli altri, ma urlano nella vita di chi ne soffre. Colpisce il 10% delle donne in età fertile, trasformando quello che dovrebbe essere il ritmo naturale della vita in un calendario di sofferenza. Dolori che spezzano, sogni di maternità che si infrangono, rapporti di coppia che si complicano. Eppure, fino a ieri, non esistevano criteri condivisi per curarla. Ecco allora che la determinazione della presidente Annalisa, della vice Jessica Fiorini e di tutte le volontarie si è trasformata in qualcosa di più grande: un grido che è arrivato fino alle orecchie dei massimi esperti mondiali. Per la prima volta nella storia, medici di fama internazionale hanno stabilito criteri standardizzati per i centri di riferimento che curano questa patologia.  «Per me e per tutta A.P.E. questo rappresenta un momento storico di portata eccezionale», dichiara Annalisa Frassineti, presidente dell’associazione A.P.E. «Non si tratta soltanto della pubblicazione di un lavoro scientifico su una rivista di livello mondiale, ma della dimostrazione concreta che la collaborazione tra medici e pazienti può generare risultati tangibili. Questo studio conferma che la voce delle pazienti non solo merita di essere ascoltata, ma può diventare catalizzatore di cambiamenti sostanziali per migliorare la qualità delle cure. È il frutto dell’impegno di tutte le donne che in questi anni hanno condiviso le loro difficoltà, trasformandole in forza propulsiva per il cambiamento. Rappresenta la prova che possiamo trasformare le sfide di oggi nelle opportunità di cura di domani».

E ha ragione: raramente la voce dei pazienti riesce a penetrare così profondamente nei meccanismi della ricerca scientifica. Questa volta è successo, e il merito è anche di una donna della nostra terra che non si è mai arresa. La pubblicazione su Lancet Obstetrics and Gynaecology Women’s Health (OGWH) rappresenta un momento di svolta: lo studio, coordinato dal professor Mohamed Mabrouk dell’Elizabeth Garrett Anderson Institute for Women’s Health – University College of London Hospitals e Presidente dell’European Endometriosis League, ha riunito alcuni tra i massimi esperti internazionali nella cura e ricerca sull’endometriosi. Tra gli autori figurano nomi di assoluto prestigio del panorama scientifico internazionale, tra cui i professori Renato Seracchioli e Marcello Ceccaroni, peraltro di Cesena, con i quali A.P.E. collabora da anni. Il team straordinario, che rappresenta le principali scuole chirurgiche e cliniche mondiali, include anche Ertan Saridogan, Arvind Vashisht, Shaheen Khazali, Michelle Nisolle, Mario Malzoni, Filipa Beja Osório, Helder Ferreira, Ramon Rovira, Gaby Moawad, Horace Roman, Denis Tsepov, Mauricio Abrao, Attila Bokor, Gernot Hudelist, Ted Lee, William Kondo, Juan Gilabert Aguilar, Michelle Müller, Harald Krentel, Guri Baardstu Majak e Diego Raimondo. L’impatto concreto di questo lavoro si tradurrà in diagnosi più tempestive, trattamenti più efficaci e, soprattutto, nella possibilità per milioni di donne di ritrovare la speranza di una vita normale. Un risultato che appartiene a tutte le donne che non si sono arrese di fronte alla malattia e che hanno saputo trasformare la loro sofferenza in forza per cambiare il futuro. Dal piccolo borgo termale di Castrocaro a Londra, dove ha sede l’istituto che ha coordinato lo studio, il passo non è poi così lungo quando si ha la forza di trasformare la propria sofferenza in speranza per gli altri. Annalisa lo ha fatto, e oggi milioni di donne nel mondo potranno contare su cure migliori e più uniformi. In fondo, è sempre così: i cambiamenti veri partono da chi ha il coraggio di alzare la voce quando tutti preferirebbero il silenzio. E la Romagna, di coraggio, ne ha sempre avuto da vendere. Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza! 

L’A.P.E. è una realtà nazionale che da 18 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile. 

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