Verso la Giornata Europea della Cultura Ebraica (GECE) del 14 settembre

FIRENZE Assopace Palestina in una lettera aperta alla Comunità Ebraica di Firenze esprime interesse, preoccupazione ed attesa.

Mentre esprime interesse per la ricchezza e la sensibilità della cultura ebraica, la lettera di Assopace Palestina auspica che la Giornata della Cultura Ebraica non si limiti ad un aspetto celebrativo del passato ma che nel passato ritrovi la forza per quel sussulto che la situazione dell’oggi richiede. Delude e preoccupa invece – afferma la lettera – constatare, in recenti pubblicazioni ed espressioni da parte di gran parte di personaggi considerati di spicco dell’intellighenzia ebraica italiana e vicini alle Comunità Ebraiche, un restringimento nel proprio orizzonte ed una subalternità agli interessi politici e alle narrazioni dello Stato di Israele per quanto contraddittorie ed impresentabili. Si tratta di una subalternità a cui sono soggette per lo più le Comunità Ebraiche italiane e da cui stanno prendendo le distanze, anche in Italia, crescenti parti del mondo ebraico. La lettera conclude con un augurio ed un’attesa. Un augurio in quanto Assopace è consapevole del travaglio e del dramma che anche il mondo ebraico sta attraversando. Un’attesa, in quanto ci si attende che la cultura ebraica sappia farsi portatrice di quel Tikkun Olam (riparazione del mondo) di cui vi è un disperato bisogno e trovare parole e modi per parlare a tutti e per tutti.

Testo integrale della lettera

Lettera aperta alla Comunità Ebraica di Firenze nell’imminenza della Giornata Europea della Cultura Ebraica (GECE)

Cari amici che siete in preparazione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (GECE) domenica 14 settembre,

noi di Assopace Palestina seguiremo con interesse questo evento in quanto sentiamo condivisione e rispetto verso una cultura ebraica europea che apprezziamo, ricca di acume e sensibilità.

Non ci nascondiamo tuttavia quanto possa essere arduo parlare di cultura mentre ciò che allarma oggi è il disarmo culturale che avviene in contemporanea con il disarmo degli strumenti internazionali che ci si è dati per arginare nazionalismi e conflitti. Mentre il momento fa temere di preludere a una deflagrazione globale, molti intellettuali si rifugiano nell’estetica, nell’individualismo, nell’analisi sociologica disincarnata oppure cedono all’impulso di dedicarsi al passato per non parlare del loro ruolo nel presente e per il futuro. Quello che auspichiamo è che non vi limitiate ad un aspetto celebrativo del passato. E’ sacrosanto custodire e valorizzare e guardare al patrimonio culturale ebraico ma ci deluderebbe una Cultura Ebraica che nel passato cercasse rifugio , mentre è proprio nel passato che essa può ritrovare la forza per quel sussulto che la situazione dell’oggi richiede. Così come ci delude e ci preoccupa constatarne, in recenti pubblicazioni ed espressioni da parte di gran parte di personaggi considerati di spicco dell’intellighenzia ebraica italiana vicini alle Comunità Ebraiche, un restringimento nel proprio orizzonte ed una subalternità agli interessi politici e alle narrazioni dello Stato di Israele per quanto contraddittorie ed impresentabili. Si tratta di una subalternità a cui sono soggette per lo più le Comunità Ebraiche italiane e da cui stanno prendendo le distanze, anche in Italia, crescenti parti del mondo ebraico.Si può parlare di cultura senza usarla per fermare la barbarie? La nostra risposta è no. Perché se non serve a questo, la cultura è solo un accessorio di lusso dell’Occidente decadente. La poesia, la pittura, la musica non sono mai state evasione, ma impegno. La letteratura non ha mai parlato soltanto d’amore o di sé, ma del mondo, del sangue, dei massacri.Considerate quindi questo messaggio come un augurio ed un’attesa. Un augurio perché siamo consapevoli del travaglio e del dramma che anche voi state affrontando. Un’attesa, in quanto ci attendiamo che la cultura ebraica sappia farsi portatrice di quel Tikkun Olam (riparazione del mondo) di cui vi è un disperato bisogno e trovare parole e modi per parlare a tutti e per tutti.

Assopace Palestina Sezione di Firenze, 2 settembre 2025

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