AREZZO – Per affrontare il delicato tema del supporto alla disabilità e alla non autosufficienza, Cisl e Fisascat Arezzo organizzano un ciclo di incontri dal titolo “Caregiver: mai più soli”. Il primo incontro è fissato per venerdì 18 novembre dalle 17 alle 19 presso l’hotel Minerva di Arezzo. La Fisascat, la federazione che si occupa oltre che del turismo del terzo settore e della cooperazione, è da tempo impegnata nella sensibilizzazione su questo argomento e ha così deciso di costruire un momento di formazione e di dibattito aperto a tutta la cittadinanza aretina.

I tre incontri avranno come relatori fissi la professoressa Laura Occhini docente di psicologia clinica e dello sviluppo all’Università di Siena e referente scientifica per Fisascat e il dottor Gabriele Rossi, Psicologo, psicoterapeuta e docente presso lo Scuola Lombarda di Psicoterapia. Entrambi hanno curato il volume edito dalla FrancoAngeli: “Da familiare a caregiver. La fatica del prendersi cura”.

L’introduzione del seminario del prossimo 18 novembre sarà affidata alla Segretaria Generale della Cisl di Arezzo, Silvia Russo, e alla Segretaria Fisascat Cisl di Arezzo Maria Rosaria Esposito. Il tema centrale del percorso è quello che si riferisce al sostegno ai caregiver familiari, coloro cioè che si prendono cura di pazienti anziani, con disabilità permanenti e non autosufficienti in genere. I dati della ricerca più recente, in Italia, fotografano una situazione chiara e significativamente aggravata dagli eventi pandemici.

Gran parte delle persone che si prendono cura di pazienti cosiddetti “cronici”, sono “caregiver informali”, ossia familiari, più comunemente donne, che superano i 50 anni di età e che spesso presentano, a loro volta e considerata l’età, una qualche patologia che rischia l’aggravamento proprio in virtù del carico fisico e psicologico della cura.

All’incontro del 18 novembre prenderà parte, in rappresentanza della Usl Toscana Sud Est il dottor Evaristo Giglio, direttore del distretto aretino che interverrà sulle prospettive future del supporto alla disabilità. “Molti caregiver familiari sono costretti nel breve periodo ad abbandonare l’attività lavorativa – spiega Silvia Russo –  questo comporta un significativo scadimento delle condizioni economiche, delle relazioni sociali e a scapito dell’autonomia personale. Paziente e caregiver possono quindi andare incontro a una situazione di povertà relazionale, che si realizza in una forma di solitudine che esclude il paziente e il caregiver dalla rete di supporto familiare esteso, amicale e sociale in genere.” “Il carico di cura sarà analizzato in questi incontri organizzati dalla Cisl sotto diverse prospettive – spiega Maria Rosaria Esposito – che vanno dalla famiglia che si prende carico del paziente pediatrico cronico, geriatrico ospedalizzato, con disabilità intellettiva o con diagnosi psichiatrica, con patologie oncologiche o con cerebrolesioni acquisite, ma affronteremo anche gli effetti a breve e lungo termine che il carico del caregiver ha sui vari aspetti della vita sia del paziente che del sistema familiare. C’è una speranza alla base di questi incontri – ha concluso Esposito – che siano motivo di riflessione, di spunto e di confronto per lo studio di interventi che riconoscano la figura del caregiver e ipotizzino forme sempre più specialistiche e mirate di supporto”.

Cisl Arezzo