“L’ORGOGLIO DI ESSERE LA SCUOLA DELLE ARTI E DEI MESTIERI”

– CERIMONIA UFFICIALE DI CONSEGNA ATTESTATI A COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA CRESCITA DELLA SECOLARE ISTITUZIONE SCOLASTICA E FORMATIVA.  I “magnifici quattro” della “Bufalini”: riconoscimenti ufficiali a Domenico Falcini, Adriano Bellucci, Alessandro Vinci ed Olivo Ganganelli per l’attività lavorativa svolta nel corso di alcuni decenni nello storico presidio formativo-scolastico tifernate.

“L’orgoglio di essere la scuola delle arti e dei mestieri”, con questo slogan si è aperta questa mattina la cerimonia celebrativa della plurisecolare storia del  centro di istruzione e formazione professionale “Asp G.O. Bufalini” con la consegna di targhe a coloro che ne hanno fatto parte. All’iniziativa sono intervenuti, il Presidente e Direttore del Centro “Bufalini”, Giovanni Granci e Marco Menichetti, i rappresentanti del consiglio di amministrazione, il vice-sindaco di Città di Castello, Giuseppe Bernicchi, i sindaci di San Giustino e Citerna,  Paolo Fratini ed Enea Paladino, la delegata della Presidente della Provincia di Perugia, Letizia Michelini, i rappresentanti delle associazioni di categoria altotiberine e dei sindacati. “Quella odierna non vuole essere un’autocelebrazione ma il giusto riconoscimento a persone che hanno messo a disposizione della nostra Scuola impegno e passione. La Scuola Bufalini da oltre un secolo ricopre un ruolo strategico nella formazione delle maestranze, non solo in risposta alle esigenze formative delle aziende, ma anche forgiando gran parte della classe imprenditoriale del nostro territorio. Questa cerimonia avviene oggi in un momento cruciale per il nostro Istituto di Istruzione e formazione professionale, che lo vede coinvolto  in un profondo rinnovamento sia sotto il profilo didattico, grazie alla proposte formative destinate ai giovani quattordicenni   quali che possono, presso di noi, conseguire non una qualifica ma anche un diploma professionale, sia nella formazione durante tutto l’arco della vita, offrendo a chi ha compiuto 18 anni possibilità di formazione e aggiornamento professionale completamente gratuiti grazie alla collaborazione con la Regione Umbria e la presentazione di progetti specifici”, è quanto dichiarato dal Presidente della “Bufalini”, Giovanni Granci prima di dare seguito alla consegna dei riconoscimenti ufficiali a coloro che a vario titolo hanno contribuito alla crescita dell’attività didattica e gestionale. 
Negli anni 60 con il pensionamento degli istruttori che avevano fatto la storia della Scuola Bufalini, Pellegrini e Busatti, si avviò un graduale rinnovamento del nucleo degli insegnanti di laboratorio di meccanica. A Francesco Marino e Nazzareno Gambini si affiancò Adriano Bellucci e a tenere i corsi edili fu chiamato Domenico Falcini, noto impresario tifernate. Anche Adriano Bellucci, docente istruttore meccanico, fu uno degli istruttori che partecipò agli inizi degli anni 60 al corso di aggiornamento presso il centro Nazionale Formazione Istruttori di Calcinara, in Liguria. In quel periodo la scuola stava vivendo una fase di trasformazione e di sviluppo e il consiglio di amministrazione aveva ritenuto importante che gli istruttori avessero una completa preparazione per l’istruzione tecnica. Nel 1964 Bellucci ricorda di essere stato ammesso al corso, di otto mesi, dopo una severa selezione. All’inizio degli anni 70 diventò poi docente di disegno professionale Alessandro Vinci: anche lui, come Bellucci e Falcini nel 1975 da dipendenti non di ruolo furono inquadrati in ruolo con i benefici economici del contratto di lavoro per i dipendenti degli Enti locali. Nel 1974 gli istruttori tecnici furono coinvolti nella tavola Rotonda “funzione dell’Istruzione professionale e della Scuola Operaia Bufalini nel contesto Socio economico del comprensorio Alto Tevere in relazione agli obiettivi del piano di sviluppo regionale”, iniziativa promossa dal nuovo consiglio di amministrazione al fine di rafforzare i legami degli imprenditori altotiberini con l’ Istituto che ormai costituiva un punto di riferimento imprescindibile. In quello stesso anno terminò l’incarico di direttore-coordinatore Olivo Ganganelli, che nell’agosto del 1969 era stato identificato dal consiglio di amministrazione a ricoprire il ruolo: risultó essere la figura più idonea ad assumere la direzione della Scuola, soprattutto per garantire “un piu’ organico e programmato sviluppo alla luce, pure, di nuovi e moderni sistemi professionali. Infatti nel 1970 con la nascita della Regione Umbria, la Bufalini, con 196 allievi meccanici, falegnami ebanisti e muratori polivalenti, era il principale dei 14 centri della Provincia di Perugia. “Il centro di istruzione e formazione “Bufalini – hanno dichiarato i rappresentanti istituzionali di Citta’ di Castello, San Giustino e Citerna, Bernicchi, Fratini e Paladino – è motivo di orgoglio per l’intera comunità locale e regionale, un punto di riferimento storico che nel corso degli anni si è evoluto e perfezionato in base alle esigenze del mercato del lavoro, della richiesta di occupazione dei giovani, diversificando l’offerta formativa, la didattica  e i percorsi di laboratorio in base ai cambiamenti e alle esigenze lavorative. Il tributo di oggi alla storia gloriosa fattiva e ai suoi protagonisti è doveroso e tutti noi ne siamo fieri”. A margine dell’iniziativa il vice-sindaco tifernate, Giuseppe Bernicchi ha raccontato un aneddoto relativo alla figura di suo padre
il geometra Francesco Bernicchi che drante la sua attività di libero professionista negli anni ’60 e ’70 fu chiamato – sotto la allora direzione dell’ingegner, Castori – ad attivare ed insegnare al corso per muratori.  Alla “Bufalini”, si sono diplomati decine di maestri dell’edilizia che, poi, nel tempo sono anche diventati imprenditori valenti nel territorio. “Attività svolta con grande passione – ha detto Bernicchi – nella convinzione, come diceva mio padre, di formare muratori che sapessero leggere i disegni tecnici ed avessero coscienza  e conoscenza delle opere che andavano costruendo”. LA SCHEDA Il 21 novembre del 1909 una pubblica manifestazione nel Palazzo Municipale sancì la nascita della Scuola Operaia di Città di Castello, a lungo promossa dai migliori intellettuali locali. A quel tempo la maggior parte dei cittadini viveva nelle campagne dove l’attività prevalente era senz’altro l’agricoltura. La crescente necessità di lavoro e di nuove occupazioni spinse molti a cercare lavoro all’estero anche se un certo dinamismo stava nascendo nell’industria meccanica. Piccole botteghe di falegnami, fabbri, decoratori e scalpellini sopravvivevano faticosamente in angusti e poco salubri ambienti insegnando ai garzoni una professionalità ricca di saperi tradizionali, ma ormai insufficiente in un mondo che richiedeva sempre più prodotti nuovi, conoscenze tecnologiche, raffinatezza e precisione di esecuzione. Il primo anno frequentarono 46 allievi divisi in due classi e altri 40 presero parte al corso domenicale. Degli ampi orizzonti della Scuola Operaia portano testimonianza anche le gite di istruzione organizzate nei primi anni. Giovani che conoscevano ben poco di quanto esistesse oltre la loro città e il suo contado ebbero l’opportunità di visitare realtà, aziende e scuole dei territori limitrofi accrescendo notevolmente la loro esperienza. La scuola continuò la sua attività anche durante la Grande Guerra, tant’è che nel 1916 la scuola contò ben 114 iscritti. Ad alimentare concrete speranze nello sviluppo della scuola furono le vicende del marchese tifernate Giovanni Ottavio Bufalini che, deceduto nel 1896, aveva disposto che una parte ingente del suo patrimonio venisse devoluto a favore di “una istituzione di beneficenza” a favore di esercenti arti e mestieri nei comuni di Città di Castello e San Giustino. Fu così che nel 1920 la scuola diventò “Officina Operaia Gio. Ottavio Bufalini”. Dal punto di vista della formazione professionale la “Bufalini” divenne il punto di riferimento soprattutto di quei giovani che non potevano, o volevano, proseguire gli studi dopo la scuola elementare e abbisognavano delle competenze per inserirsi presto e bene nel mondo del lavoro. Oltre 100 ragazzi fra i 14 e 18 anni ogni giorno animano le aule e i laboratori della struttura alla ricerca di una professionalità e di una concreta possibilità di trovare un lavo

2 thoughts on ““L’ORGOGLIO DI ESSERE LA SCUOLA DELLE ARTI E DEI MESTIERI”

  1. Эта обзорная заметка содержит ключевые моменты и факты по актуальным вопросам. Она поможет читателям быстро ориентироваться в теме и узнать о самых важных аспектах сегодня. Получите краткий курс по современной информации и оставайтесь в курсе событий!
    Получить дополнительные сведения – https://mednarkoforum.ru/

  2. Этот интересный отчет представляет собой сборник полезных фактов, касающихся актуальных тем. Мы проанализируем данные, чтобы вы могли сделать обоснованные выводы. Читайте, чтобы узнать больше о последних трендах и значимых событиях!
    Подробнее тут – https://quick-vyvod-iz-zapoya-1.ru/

Rispondi a KevinSeery Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.