“Riconnessi”, il progetto dell’Asl Toscana sud est per aiutare i giovani che non studiano e non lavorano

I risultati del progetto di sostegno alle fragilità sociali e socio-sanitarie della Zona Distretto Valdarno rivolto a giovani dai 14 ai 25 anni Attività di formazione, inserimento lavorativo, servizio civile e gruppi di auto- aiuto per sostenere i giovani che vivono una condizione di isolamento sociale e le loro famiglie.

Sono le azioni principali su cui si è concentrato il progetto “Riconnessi” per il sostegno alle fragilità sociali della Zona Distretto Valdarno dell’Asl Toscana sud est, finanziato dalla Regione Toscana e dalla Conferenza dei Sindaci del Valdarno e rivolto a quella fascia di giovani definita Neet (not in employment or in education or training), ossia non impegnata in attività di studio e lavoro. 
Il progetto, della durata di 12 mesi, ha visto il coinvolgimento delle equipe delle Unità Funzionali Salute Mentale Infanzia e Adolescenza, delle Unità Funzionali Salute Mentale Adulti e del Serd del Distretto e di tutti i Comuni della zona Valdarno, con l’obiettivo di sviluppare progettualità in cui poter inserire giovani in carico ai servizi sociosanitari. È stato, inoltre, costituito un gruppo sociosanitario per la presa in carico dei giovani destinatari del progetto, in rete con i servizi e il territorio, per coinvolgerli in attività di formazione o lavoro.  Il progetto si è concluso con l’85% di reinserimenti in percorsi scolastici per i minori, per i maggiorenni, invece, il 34% dei partecipanti è stato avvicinato a servizi dedicati a formazione e lavoro e il 39% è stato inserito in attività socio riabilitative. Dai colloqui con le famiglie, sono emersi, inoltre, una riduzione del sovraccarico emotivo dei familiari e un potenziamento percepito della rete sociale di supporto.  È stato un percorso molto importante e condiviso con i Comuni e i territori – sottolinea la dott.ssa Stefania Magi, direttrice della Zona Distretto Valdarno – che ha permesso di supportare e accompagnare oltre 60 ragazze e ragazzi in un cammino di reinserimento alla socialità grazie alla sensibilizzazione sul tema della cittadinanza attiva e del mutuo aiuto tra i giovani, al lavoro in rete con la scuola per il reinserimento scolastico e all’accompagnamento della persona all’utilizzo di servizi dedicati come il servizio civile”. “Non posso che esprimere soddisfazione – le parole di Valentina Vadi, presidente della Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno – per un progetto importante ed estremamente utile rivolto ai giovani in condizione di fragilità. Gli obiettivi raggiunti sono significativi e denotano un’attenzione verso ragazzi e ragazze che non lavorano e non studiano e rischiano di vivere una condizione di isolamento sociale e una sensibilità anche nei confronti delle famiglie. 

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