È morto il Papa Benedetto XVI Emerito, Joseph Ratzinger

Benedetto XVI aveva 95 anni e le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi giorni. “La notizia è stata comunicata “con dolore” dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

L’ex pontefice di origine tedesca, che si era ritirato a vita privata dopo le “dimissioni” nel 2013, con la rinuncia al ministero petrino, lasciando il posto a capo della Chiesa Cattolica a Jorge Bergoglio, era da tempo malato, ma le sue condizioni di salute si erano aggravate nelle ultime ore tanto che nel corso dell’ultima udienza generale del 2022 È dalle 17 di giovedì 2 maggio 2013 che dentro le Mura vaticane convivevano due Papi, uno regnante e uno Emerito. Benedetto XVI aveva scelto di vivere nel monastero vaticano Mater Ecclesiae assistito dal fido segretario, monsignor Georg Gaenswein, e dalle suore laiche, le memores domini.

Classe 1927, Joseph Aloisius Ratzinger nacque a Marktl am Inn, in Baviera, terzo figlio di un commissario di gendarmeria, anti-nazista, e di una ex cuoca. Negli anni dell’adolescenza fu iscritto nella Gioventù hitleriana, così come previsto dalla legge in vigore all’epoca, e poi svolse il servizio militare.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta della Germania, fu identificato come soldato e fu recluso per alcune settimane in un campo degli Alleati vicino a Ulma, come prigioniero di guerra. Venne rilasciato il 19 giugno 1945. L’anno successivo si iscrisse all’Istituto superiore di filosofia e teologia di Frisinga, dove studiò filosofia e teologia cattolica, e poi nel 1947 si trasferì nel seminario Herzogliches Georgianum di Monaco di Baviera. Fu ordinato diacono nel 1950 e l’anno successivo, all’età di 24 anni, fu ordinato presbitero assieme a suo fratello maggiore Georg. Docente di teologia fondamentale, dal 1962 partecipò al Concilio Vaticano II, facendo conoscere il suo nome a livello internazionale. Nel 1977 venne nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da papa Paolo VI e il 28 maggio dello stesso anno ricevette la consacrazione episcopale per mano di Josef Stangl, vescovo di Würzburg. Poi, nel 1982 si dimise da questa carica in virtù delle nuove disposizioni papali che lo chiamarono a stabilirsi in Vaticano. Papa Giovanni Paolo II, infatti, lo nominò poco dopo la sua elezione a Pontefice prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale. Dal 1986 al 1992 fu inoltre chiamato a presiedere la Commissione per la preparazione del Catechismo per la Chiesa universale.

L’elezione di Papa Benedetto XVI

Venerdì 8 aprile 2005, come decano del Sacro Collegio, Ratzinger presiedette i funerali di Giovanni Paolo II. Qualche giorno dopo, il 20 aprile, fu eletto Papa durante il secondo giorno del conclave. Scelse il nome di Benedetto XVI, come ha spiegato in seguito lui stesso, “per riallacciarmi idealmente al venerato pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale”. “Dopo il grande papa Giovanni Paolo II, – disse durante il suo primo discorso ufficiale durante la benedizione Urbi et Orbi – i signori cardinali hanno eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre, starà dalla nostra parte. Grazie”. Il suo pontificato è durato 8 anni, caratterizzati da un frequente richiamo alla tradizione. In uno dei primi atti del suo pontificato, ad esempio, discutendo dell’utilizzo della lingua latina, in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II, ne viene raccomandato l’uso durante le “grandi celebrazioni” che avvengono nel corso degli incontri internazionali, a eccezione delle letture, dell’omelia e della preghiera dei fedeli. Ribadì, inoltre, più volte il no agli atti che vanno contro la morale sessuale cattolica: stupro, prostituzione, pornografia, fornicazione, adulterio, atti omosessuali, masturbazione e contraccezione, nonché qualsiasi pratica sessuale che “si proponga come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione”. L’11 maggio 2006, rivolgendosi ai partecipanti a un congresso internazionale dell’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, riaffermò che la “differenza sessuale” di un uomo e una donna “ha come fine un’unione aperta alla trasmissione della vita”, invitando “ad evitare la confusione tra il matrimonio e altre unioni basate su un amore debole. Solo l’amore tra uomo e donna è capace di costruire una società casa di tutti gli uomini”.

Il ritiro a vita privata e gli ultimi anni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.